Irto presenta ordine del giorno per il riconoscimento pensionistico di Lsu e Lpu
Il senatore del Pd sollecita il governo a garantire contributi integrativi e riscatto dei periodi non coperti, sanando le disuguaglianze per migliaia di lavoratori calabresi
Il senatore del Pd Nicola Irto ha presentato un ordine del giorno al disegno di legge di Bilancio 2026, con cui impegna il governo a garantire il pieno riconoscimento ai fini pensionistici dei periodi di lavoro svolti dai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità (Lsu e Lpu). L’atto prevede il riscatto e l’integrazione contributiva dei periodi non coperti, con oneri a carico dello Stato o degli enti di riferimento, sottolineando il principio di equità: a prestazioni effettivamente rese in favore delle pubbliche amministrazioni deve corrispondere un adeguato riconoscimento contributivo, evitando penalizzazioni sul diritto e sull’adeguatezza della pensione.
Una grave ingiustizia da sanare
«Con questo ordine del giorno – spiega Irto – chiediamo di sanare una grave ingiustizia che colpisce migliaia di lavoratori, molti dei quali oggi già assunti nella pubblica amministrazione ma con carriere previdenziali mutilate». Il mancato riconoscimento dei periodi di lavoro produce disuguaglianze e aumenta il rischio di povertà nella fase di quiescenza. Il senatore evidenzia come tali lavoratori abbiano garantito per anni servizi pubblici essenziali, spesso in condizioni di precarietà e discontinuità, meritando un trattamento previdenziale adeguato e dignitoso.
Impegno politico e vertenza calabrese
Nei giorni scorsi, Irto, insieme al deputato M5S Riccardo Tucci, ha incontrato a Roma una rappresentanza dei 4.500 lavoratori ex Lsu/Lpu calabresi, ribadendo la necessità di una soluzione strutturale basata sul riconoscimento contributivo dei periodi di lavoro. «Il Pd Calabria – conclude il senatore, segretario regionale – continuerà a seguire questa vertenza e a sollecitare governo, Regione e Parlamento affinché venga garantito un trattamento pensionistico dignitoso a chi ha lavorato per lo Stato e per le comunità locali».