Capistrano, borgo delle Serre tra natura rigogliosa e memoria antica
Una gemma nella provincia di Vibo Valentia dove storia, paesaggio e comunità si intrecciano in equilibrio raro
Capistrano si adagia sulle pendici del monte Coppari nella catena delle Serre vibonesi. Il centro abitato, con la sua altitudine di circa quattrocento metri, offre scorci panoramici che spaziano dalla costa tirrenica fino alla valle sottostante. Il paesaggio circostante è dominato da coltivazioni di ulivo secolare, boschi di faggio e valli ancora ammantate di natura incontaminata. La dimensione raccolta e appartata del borgo invita a una visita lenta, lontana dal turismo di massa, e a una riscoperta dell’autenticità delle comunità interne della Calabria.
Radici antiche e stratificazioni culturali
Le origini di Capistrano affondano in epoche remote: il territorio fu attraversato da insediamenti basiliani, successivamente normanni, e in epoche più recenti feudo di famiglie nobiliari. Il borgo ha conservato tracce delle dominazioni medievali nella sua struttura urbana e nel tessuto sociale: mura, archi, vicoli stretti testimoniano un passato che convive con la semplicità del presente. Le tradizioni locali, i dialetti e le pratiche culturali richiamano questa stratificazione storica e rappresentano un patrimonio immateriale che ancora oggi definisce l’identità della comunità.
Architetture, testimonianze artistiche e natura da esplorare
Il centro storico di Capistrano custodisce angoli di grande fascino: la chiesa madre, edificata in epoca barocca, con le sue opere lignee e decorazioni sobrie, rappresenta il fulcro secondo le modalità dell’architettura rurale calabrese. Palazzo gentilizi, fontane monumentali e una statua collocata in un punto panoramico completano il quadro urbano. Al di fuori del borgo, i sentieri tra boschi di faggio, vecchi mulini e sorgenti imboccano un percorso di scoperta che conduce verso la valle dell’Angitola e permette di respirare un ritmo più autentico, legato alle stagioni della natura.
Vocazione agricola e orizzonti di sviluppo
Capistrano mantiene ancora oggi una forte vocazione agricola: le terre fertili dell’entroterra e il clima mite favoriscono colture tipiche, mentre l’allevamento e l’artigianato locale completano il profilo economico. Come molti borghi interni della Calabria, tuttavia, affronta la sfida dello spopolamento e dell’emigrazione delle nuove generazioni, che cercano opportunità altrove. La combinazione di posizione strategica, bellezza naturalistica e patrimonio storico-culturale offre però potenzialità per uno sviluppo turistico sostenibile: un turismo lento, esperienziale, che valorizzi il paesaggio, la storia e la comunità.
Pausa, lentezza e autenticità
Visitare Capistrano significa concedersi una pausa, rallentare il passo e lasciarsi coinvolgere da un mondo diverso: non metropoli effimera, ma borgo che invita all’ascolto. Le stagioni si avvicendano con ritmo naturale, il silenzio domina la campagna, e la comunità si apre senza ostentazione. Per chi arriva da fuori, la scoperta è anche sorprendersi di trovare, nell’entroterra calabrese, uno spazio che parla di memoria, lavoro, natura e comunità.