Caso Saetta, parla una madre dei ragazzi accusati: “Tutto costruito, nessuno ha mai parlato di bullismo in tre anni”
Una genitrice degli studenti della scuola media “Spirito Santo” di Cosenza replica alle accuse del video virale e difende i figli
Dopo il clamore suscitato dal video pubblicato dallo streamer Saetta, che ha denunciato presunti atti di bullismo ai danni del fratellino disabile frequentante la scuola media “Spirito Santo” di Cosenza, arrivano le prime reazioni da parte delle famiglie dei ragazzi chiamati in causa.
Una delle madri dei compagni di classe del giovane coinvolto ha voluto esprimere al nostro giornale la propria versione dei fatti, difendendo i figli e respingendo con decisione le accuse diffuse sui social.
“Mai segnalazioni di problemi, mai un messaggio di allarme”
“Ci tengo a precisare che i ragazzi sono in classe insieme da tre anni – spiega la madre – e in tutto questo tempo non si è mai parlato di episodi di bullismo. Non c’è mai stato un messaggio nel gruppo delle mamme, né una lamentela del dirigente scolastico. È assurdo che oggi venga dipinta una realtà completamente diversa da quella vissuta dai nostri figli.”
La donna sottolinea inoltre che nella stessa classe “ci sono due ragazzi con bisogni speciali” e che, secondo lei, “non avrebbe senso pensare che uno sia stato preso di mira e l’altro no. Chi bullizza, non rispetta nessuno, non fa distinzioni”.
“Il compleanno? Solo tre invitati, non tutta la classe”
Uno dei punti citati nel video di Saetta riguarda la presunta esclusione del ragazzo da una festa di compleanno. Anche su questo la madre interviene per chiarire: “Si dice che non sia stato invitato, ma è falso. Alla festa erano presenti solo tre compagni, non tutta la classe, perché ogni genitore, in base alle proprie possibilità, cerca di accontentare il figlio come può. Non è stato un gesto di esclusione, ma una semplice scelta familiare.”
“Una vicenda costruita per visibilità”
La genitrice, visibilmente amareggiata, accusa infine lo streamer di aver strumentalizzato la vicenda per ottenere visualizzazioni: “Qualche giorno prima aveva già annunciato che avrebbe pubblicato un video su un presunto episodio di bullismo che riguardava la mia famiglia. Quindi, a mio avviso, era tutto preparato. Quando il bambino si è abbassato i pantaloni durante una videochiamata, i genitori furono subito avvisati e chiesero immediatamente scusa. Ora però la storia viene stravolta.”
“Difendiamo i nostri figli e la verità”
La madre conclude con amarezza, chiedendo rispetto per le famiglie coinvolte: “È ingiusto e doloroso vedere i nostri figli esposti a una gogna mediatica per qualcosa che non corrisponde alla realtà. Questa vicenda, così come è stata raccontata, ha ferito tutti noi. Spero che la verità venga ristabilita e che si ponga fine a questa ricerca di visibilità sulla pelle dei ragazzi.”
La vicenda, che ha coinvolto la scuola media “Spirito Santo” e portato la dirigenza ad annunciare azioni legali contro lo streamer, continua a far discutere l’opinione pubblica, spaccando la comunità tra chi chiede chiarezza e chi invoca rispetto per la privacy dei minori coinvolti.