Antoniozzi ricorda Riccardo Misasi: “Un gigante politico, orgoglio di Cosenza e della Calabria”
Il deputato celebra la figura dello statista calabrese dopo la commemorazione a Montecitorio con il presidente Mattarella
“Riccardo Misasi era un cosentino. Ed è stato uno degli uomini politici più importanti della Prima Repubblica”. Con queste parole Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha ricordato la figura di Riccardo Misasi, storico esponente della Democrazia Cristiana e più volte ministro, nel giorno della commemorazione ufficiale a Montecitorio.
Antoniozzi ha sottolineato come la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia sia stato “un gesto di amicizia, ma anche di riconoscimento istituzionale della grandezza di un uomo che ha saputo servire lo Stato con rigore, visione e spirito di sacrificio”.
Un uomo di Stato e un pensatore moderno
Nelle parole di Antoniozzi emerge l’immagine di uno statista complesso, capace di unire intelligenza e fermezza: “Misasi era un uomo intelligente oltre ogni limite, a volte aspro ma profondamente legato a un’idea di testimonianza e di servizio. La sua grandezza viene spesso dimenticata, nonostante l’innovazione del suo pensiero e l’amore profondo per la sua terra”.
Il politico cosentino – ha ricordato ancora Antoniozzi – “fu determinante per la nascita e lo sviluppo dell’Università della Calabria e per la promozione degli investimenti telematici, quando il tema della modernizzazione del Mezzogiorno era ancora lontano dall’agenda politica nazionale”.
Un’eredità viva nella storia calabrese
Misasi, che guidò più volte ministeri chiave come la Pubblica Istruzione e i Rapporti con il Parlamento, fu una figura di equilibrio tra la visione riformista e il radicamento nel territorio. La sua idea di potere – ha sottolineato Antoniozzi – “non era egoismo, ma servizio. Era un cattolico di grande generosità, capace di anteporre il bene collettivo agli interessi personali”.
Nato a Cosenza nel 1932 e scomparso nel 2000, Riccardo Misasi rappresentò una generazione politica che seppe coniugare cultura, etica e concretezza amministrativa.
La Calabria e l’eredità di Misasi
A oltre vent’anni dalla sua scomparsa, la Calabria continua a riconoscersi nel suo esempio di serietà e visione. Misasi rimane il simbolo di una classe dirigente che seppe guardare oltre i confini regionali senza dimenticare le proprie radici.
“Ricordarlo oggi – ha concluso Antoniozzi – significa restituire dignità a una stagione politica in cui la parola ‘servizio pubblico’ aveva ancora un senso. La Calabria deve essere orgogliosa di aver dato i natali a un uomo che, da cosentino e da italiano, ha contribuito a costruire un pezzo importante della nostra storia repubblicana”.