Il costo della vita continua a salire e il carrello della spesa pesa sempre di più sulle famiglie calabresi. In questo scenario, Cosenza si colloca ai primissimi posti tra le città italiane dove l’aumento dei prezzi è stato più marcato nell’ultimo anno. Il capoluogo bruzio sfiora il podio nazionale, posizionandosi al quarto posto, con un rincaro stimato in 506 euro annui per una famiglia tipo e un tasso di inflazione pari al 2,6 per cento su base annua.

Il confronto con le altre città italiane

A guidare la classifica dei rincari è Siena, dove l’aumento del costo della spesa si traduce in un aggravio medio di 784 euro l’anno, con un’inflazione che raggiunge il 2,9 per cento. Seguono Bolzano e Pistoia, mentre Cosenza resta appena fuori dal podio, confermandosi però tra le realtà urbane più colpite dall’aumento dei prezzi al consumo.

L’inflazione pesa anche a livello regionale

Il dato cittadino si inserisce in un quadro regionale tutt’altro che rassicurante. La Calabria figura infatti tra le regioni italiane dove l’incremento dei prezzi incide maggiormente sui bilanci familiari. Su base annua, l’inflazione regionale si attesta intorno all’1,7 per cento, con un impatto economico stimato in circa 317 euro in più a famiglia. Un dato che colloca la Calabria subito dietro la Puglia nella graduatoria nazionale degli aumenti.

Effetti concreti sulle famiglie calabresi

L’aumento generalizzato dei prezzi, in particolare sui beni di prima necessità, continua a ridurre il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto in territori dove i redditi medi restano più bassi rispetto ad altre aree del Paese. Il carrello della spesa diventa così uno degli indicatori più immediati delle difficoltà economiche quotidiane, restituendo la fotografia di una pressione inflazionistica che, in Calabria, assume contorni sempre più evidenti.