Mendicino, il Comune replica al consigliere Luciani sulle richieste di accesso agli atti
Il sindaco Bucarelli: «Attività ispettiva sproporzionata, no a strumentalizzazioni e accuse che ledono l’immagine dell’Ente»
L’Amministrazione comunale di Mendicino interviene per chiarire la propria posizione dopo la nota diffusa dal consigliere di minoranza Luciano Luciani, che ha dichiarato di essersi rivolto al Prefetto di Cosenza lamentando presunti ostacoli nell’accesso agli atti comunali. Il Comune definisce tali accuse «inopportune e lesive», rivendicando la regolarità e la trasparenza del proprio operato.
Un carico di richieste ritenuto «sproporzionato»
Dall’inizio dell’anno, gli uffici hanno ricevuto circa un centinaio di richieste da parte del consigliere Luciani: accessi agli atti, interrogazioni, istanze e controlli che – spiegano dal Comune – riguardano ogni ambito amministrativo e operativo. Un numero giudicato «oggettivamente sproporzionato» rispetto alla normale attività di un consigliere comunale.
La mole di documenti da predisporre, aggiunge l’Amministrazione, grava su uffici già penalizzati da una cronica carenza di personale, con inevitabili rallentamenti nei tempi di risposta. «Ritardi che non possono essere interpretati come volontà di ostacolare il controllo – viene specificato – ma come conseguenza delle limitate risorse disponibili».
Il sindaco Bucarelli: «No a strumentalizzazioni»
Il sindaco Irma Bucarelli esprime preoccupazione per un clima definito «teso» all’interno della struttura amministrativa. «I nostri dipendenti lavorano con dedizione tra molte difficoltà. È ingiusto che le loro energie vengano assorbite da un’attività ispettiva sproporzionata e spesso più orientata al clamore mediatico che all’interesse pubblico», afferma.
Bucarelli richiama poi la necessità di un esercizio equilibrato del diritto di controllo: «È sacrosanto, ma deve essere svolto con responsabilità e collaborazione. Non accetteremo che vengano diffuse accuse o insinuazioni che ledono l’immagine del Comune e dei suoi operatori».
Il caso al vaglio del Prefetto e delle Autorità
Secondo il Comune, la pubblicazione di contenuti e dichiarazioni sui social senza un adeguato contraddittorio avrebbe contribuito a generare una situazione «quasi intimidatoria» all’interno degli uffici. L’Amministrazione comunica di aver già rappresentato il problema al Prefetto e di voler informare anche la Procura della Repubblica e le Forze dell’Ordine, con l’obiettivo di ristabilire un clima sereno e rispettoso.
«Continueremo a operare nel segno della trasparenza e della legalità – conclude Bucarelli – confidando nel supporto delle istituzioni per riportare equilibrio e collaborazione nella nostra comunità amministrativa».