Il Fracàssu
Il Fracàssu

Nei cantieri di una volta, tra il rumore degli attrezzi e il canto delle voci operaie, spiccava un oggetto semplice ma essenziale: il Fracàssu, o frattazzo. Realizzato in legno robusto e lavorato a mano, con un manico arcuato fissato con chiodi arrugginiti, era lo strumento indispensabile per lisciare e modellare la malta. La sua semplicità nascondeva una funzione precisa: trasformare pareti grezze in superfici uniformi, pronte per la finitura, diventando quasi un’estensione della mano del muratore.

Segni di maestria e memoria delle case

Ogni passata del Fracàssu lasciava un’impronta indelebile nella storia dell’edilizia calabrese. Dalle facciate delle chiese di paese ai muri delle case rurali, questo attrezzo ha contribuito a costruire bellezza con materiali umili. Le vecchie fotografie immortalano operai concentrati sui ponteggi, il volto segnato dal sole e dalla fatica, mentre con gesti precisi e misurati modellano la malta. Il legno consumato racconta storie di sudore, passione e dedizione, simbolo di un lavoro che univa forza e cura.

Tradizione che resiste tra memoria e innovazione

Oggi, con l’avvento di macchine e materiali moderni, il Fracàssu è quasi scomparso dai cantieri, ma non è dimenticato. Resta un testimone silenzioso di un’epoca in cui costruire significava mettere l’anima nei muri. Chi lo ha conosciuto lo ricorda con nostalgia, chi lo scopre lo ammira per la sua genialità semplice. Tra vecchi magazzini o appeso a un muro, il Fracàssu continua a parlare di tradizione, lavoro e orgoglio calabrese, incarnando l’anima stessa delle comunità che ha contribuito a creare.