Il rapporto è pubblicato dalla Commissione europea
Il rapporto è pubblicato dalla Commissione europea

L’Italia continua a registrare progressi sul fronte dell’innovazione, ma il divario strutturale tra Nord e Sud resta una ferita aperta. A confermarlo è l’Innovation Scoreboard Regionale 2025 pubblicato dalla Commissione europea, che segnala “significative disparità regionali sia in termini economici che di innovazione”. Se da un lato le differenze Est-Ovest si sono attenuate nel corso del secolo, dall’altro il solco tra le Regioni settentrionali e quelle meridionali resta il principale ostacolo allo sviluppo equilibrato del Paese.

Il miglioramento del Sud e il caso Calabria

Il rapporto evidenzia però segnali incoraggianti: tutte le regioni del Mezzogiorno, comprese Calabria, Campania, Puglia e Sardegna, hanno mostrato notevoli miglioramenti in aree chiave dell’innovazione, come la diffusione della banda larga. In particolare, la Campania guida la crescita con l’aumento più marcato delle performance innovative tra il 2018 e il 2025. Anche la Calabria fa registrare un passo avanti, segnando un progresso rilevante rispetto al recente passato. Tuttavia, questi segnali positivi sono parzialmente oscurati da limiti persistenti.

Ostacoli strutturali: poca spesa e formazione carente

Nonostante i miglioramenti, le Regioni del Sud – Calabria compresa – continuano a soffrire di investimenti insufficienti in innovazione non legata alla Ricerca & Sviluppo, e soprattutto di un basso livello di formazione continua, fattore cruciale per la competitività futura. “Questi elementi – si legge nel report – continuano a ostacolare una piena convergenza verso le Regioni più avanzate”.

Regioni forti e territori in difficoltà

Tra le eccellenze italiane spiccano la Provincia autonoma di Trento, l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia, tutte classificate come “forti innovatori”. Di contro, il rapporto segnala che tra il 2023 e il 2025 cinque Regioni italiane hanno visto calare le proprie performance innovative, con il Veneto che ha registrato un lieve calo. In questo contesto, il Sud migliora ma non recupera: l’Italia dell’innovazione avanza, ma resta a due velocità.

Una sfida che riguarda anche la Calabria

Per la Calabria, il segnale è chiaro: i miglioramenti ci sono e vanno riconosciuti, ma non bastano. Senza un rafforzamento degli investimenti, una vera politica di sostegno all’innovazione diffusa e una formazione permanente che coinvolga imprese e cittadini, il rischio è di restare eternamente nella zona grigia dello sviluppo. Un’occasione da non sprecare, soprattutto in un momento storico in cui la transizione digitale e tecnologica rappresenta una chiave strategica per uscire dalla marginalità.