Don Chisciotte in scena a Filadelfia con la comicità di Stivalaccio Teatro
Il 12 dicembre all’Auditorium di Filadelfia una tragicommedia dell’arte tra satira, improvvisazione e libertà creativa nella stagione teatrale “Lo sguardo oltre” di Dracma
Sarà l’Auditorium di Filadelfia a ospitare, il 12 dicembre alle ore 20.45, lo spettacolo Don Chisciotte, tragicommedia dell’arte, firmato da Stivalaccio Teatro e inserito nella stagione teatrale “Lo sguardo oltre” curata da Dracma – Centro di Produzione Teatrale, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Calabria e del Comune di Filadelfia. Lo spettacolo, nato dall’estro di Marco Zoppello e Michele Mori, prende spunto dall’ultimo desiderio di due condannati a morte, dando vita a una serie di avventure surreali e ironiche che si muovono tra amore, sogno e libertà di pensiero.
Il ritorno dei Comici Gelosi tra ironia e improvvisazione
Sul palco i due protagonisti Giulio Pasquati, in arte Pantalone, e Girolamo Salimbeni, in arte Piombino, rievocano la tradizione della commedia dell’arte e della storica compagnia dei Comici Gelosi. I due attori, scampati alla forca, raccontano le loro disavventure filtrandole attraverso il mondo di Don Chisciotte e Sancho Panza, trascinando il pubblico in un vortice di improvvisazione, ironia e poesia. L’opera si muove tra mulini a vento, eserciti di pecore e sogni impossibili, in una continua interazione con gli spettatori, che diventano parte integrante della storia e hanno il compito di “salvare” i due comici dalla morte.
Un teatro popolare che unisce i grandi classici
Don Chisciotte è uno spettacolo che celebra il teatro popolare contemporaneo, con un linguaggio vivace e accessibile che fonde letteratura e improvvisazione. «È uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico» spiega la compagnia, che rivisita Cervantes attingendo liberamente anche da Leopardi, Dante, Shakespeare e Ruzzante, in un originale intreccio di stili e linguaggi. Stivalaccio Teatro, nato nel 2007 e oggi punto di riferimento del teatro italiano, porta a Filadelfia una rappresentazione che promette di unire comicità e utopia, riscoprendo l’essenza più autentica del teatro come luogo di incontro, libertà e partecipazione.