Quando l’auto diventa un lusso, l’autobus resta l’unica strada
In Calabria sempre più cittadini rinunciano all’auto per i costi alle stelle e si affidano a un trasporto pubblico spesso lento e insufficiente
Comprare un’automobile è diventato un lusso per molti cittadini, soprattutto per chi appartiene alle fasce di reddito medio-basse. In Calabria, come nel resto d’Italia, il costo dei veicoli nuovi ha raggiunto livelli proibitivi. Secondo le associazioni dei consumatori, il prezzo medio di una vettura è aumentato di oltre il trenta per cento negli ultimi anni, mentre gli stipendi sono rimasti fermi. Anche il mercato dell’usato non offre più le occasioni di un tempo, con vetture datate vendute a cifre che fino a pochi anni fa sembravano impensabili. A pesare sono anche le spese accessorie, come assicurazione, manutenzione e carburante, che rendono il possesso di un’auto sempre più difficile da sostenere.
In Calabria questa situazione è particolarmente sentita, perché la mobilità privata è spesso l’unico modo per spostarsi tra centri abitati distanti e mal collegati. Chi vive nelle aree interne o nei piccoli comuni si trova così a dover scegliere tra affrontare spese insostenibili o dipendere da un sistema di trasporto pubblico che, nella maggior parte dei casi, non riesce a soddisfare le esigenze quotidiane.
Autobus indispensabili ma sempre più in affanno
Per molte famiglie calabresi, l’autobus rappresenta l’unica alternativa concreta all’auto privata. Studenti, lavoratori e anziani si affidano ogni giorno alle linee regionali per raggiungere scuole, uffici e ospedali. Tuttavia, la qualità del servizio resta uno dei principali punti critici. I mezzi sono spesso vecchi, affollati e in alcuni casi non rispettano gli orari. In molte zone rurali o montane le corse sono rare e poco coordinate, costringendo chi deve spostarsi a lunghe attese o a soluzioni di fortuna.
La conseguenza è un disagio crescente per una parte della popolazione già penalizzata economicamente. Chi non può permettersi un’auto vive con la costante incertezza dei trasporti, con orari che cambiano, linee che vengono tagliate e un’offerta di servizi che non tiene conto delle reali necessità dei cittadini. In estate, con l’aumento dei flussi turistici, la situazione peggiora ulteriormente, mettendo in difficoltà i residenti che si trovano a competere per un posto su autobus sovraffollati.
Serve una politica dei trasporti più equa e sostenibile
La crisi della mobilità in Calabria riflette una realtà più ampia, quella di un Paese in cui muoversi è diventato un privilegio e non un diritto. L’aumento dei prezzi delle auto nuove e usate, unito all’insufficienza dei servizi pubblici, accentua le disuguaglianze sociali e territoriali. Per molti giovani e famiglie a basso reddito, la possibilità di lavorare o studiare fuori dal proprio comune dipende unicamente dall’efficienza di un autobus che troppo spesso non arriva.
Occorre una svolta nelle politiche regionali e nazionali sui trasporti. Investire in autobus moderni, in orari più regolari e in collegamenti interni più capillari significherebbe restituire dignità e opportunità a migliaia di cittadini. Una rete di trasporto pubblico accessibile e funzionante non è solo un servizio, ma una forma concreta di giustizia sociale. Perché finché un’auto resterà un sogno irraggiungibile per tanti, l’autobus sarà non solo un mezzo di trasporto, ma anche il simbolo delle disuguaglianze che attraversano la Calabria e il Paese intero.