Quando le incongruenze e i ritardi cronici della Pubblica Amministrazione impattano in maniera negativa sulla vita di una comunità viene a galla, come un vecchio refrain pubblicitario o come un evergreen musicale, l’espressione “Furbetti del Cartellino”.
Mutuando questo termine alla delicata situazione legata alla Pandemia da CoVid- 19 potremmo coniare un nuovo termine che potrebbe fruttare moltissimo, economicamente parlando, qualora detenessimo i diritti di un eventuale copyright: “Furbetti del Vaccino”.
Tutta la penisola è stata colpita da questa fastidiosa pratica che permettere di scavalcare dal punto di vista temporale e anagrafico le fasce più deboli e di conseguenza meno protette della popolazione per quanto concerne la somministrazione del vaccino in essere.
Se in Toscana, ad esempio, avvocati e giovani tirocinanti hanno già ricevuto la prima dose a discapito della categoria “Over 80” episodi non dissimili hanno colpito la nostra martoriata Calabria.
Una Regione questa, sanitariamente e non, allo sbando che sta soffrendo più di tutte le altre la crisi che ormai ci attanaglia da più di un anno.
E in un piccolo centro del Cosentino, Pietrafitta, la prevaricazione è favorita, come da titolo dell’articolo, da un escamotage semantico.
Chi governa la cosa pubblica in una piccola comunità dovrebbe sapere più di altri che anche ogni singola dose andrebbe centellinata e preservata magari per chi rientra nella categoria delle fasce protette.
Se però chi governa, nella fattispecie Sindaco, Vice Sindaco e Consiglieri Comunali, facendo venir meno la “missione” per cui si occupa uno scranno comunale, avoca a sé la decisione di equipararsi a categorie professionali che operano a stretto contatto con il pubblico quali il corpo docente e scolastico ci troviamo di fronte ad un blackout istituzionale di gravissima portata.
Corpo docenti e personale scolastico che, va detto, è in trincea ogni giorno come il personale sanitario ed è esposto in prima persona ai rischi che questo subdolo virus sta portando nelle nostre vite.
Analogo episodio si è verificato circa un mese fa allorchè alcuni dipendenti comunali insieme ai Tirocinanti di Inclusione Sociale ex percettori di mobilità in deroga che operano nel suddetto comune, sono stati vaccinati nonostante non rientrassero nelle categorie del piano vaccinale.
Su richiesta della minoranza in Consiglio Comunale, al fine di ottenere tutta la corrispondenza intercorsa tra l’ente e l’ASP relativa a tale vaccinazione, l’ufficio di segreteria comunicava verbalmente che non c’era alcuna comunicazione a riguardo e che quindi i dipendenti ed i tirocinanti si sarebbero recati presso il Parco Acquatico di Rende di propria sponte in quanto un collega gli avrebbe fatto presente che vi era la possibilità di ricevere l’inoculazione del vaccino.
In vista delle imminenti consultazioni elettorali regionali e Amministrative nello stesso comune di Pietrafitta non vorremmo che queste cosiddette “corsie preferenziali” fungessero da catalizzatore di procacciamento di consenso funzionale alla riconferma di una determinata amministrazione politica tale che la minoranza ha sollecitato a gran voce l’intervento delle Autorità Competenti.

Di Cristiano Santucci