Ripristinare gli habitat naturali è la strategia vincente per evitare future pandemie: lo indica l’analisi di dati relativi a 25 anni di osservazioni sul comportamento dei pipistrelli privati del loro ambiente.

Lo studio pubblicato su Nature da ricercatori dell’università americana Cornell dimostra che quando i loro habitat si riducono le popolazioni di pipistrelli si disgregano e, in cerca di cibo, si avvicinano di più agli umani aumentando la trasmissione di malattie.

Lo spillover animale o il cosiddetto salto di specie, ossia la trasmissione di patogeni come virus o batteri dagli animali all’uomo, è uno dei maggiori rischi per lo sviluppo di future pandemie, fenomeno avvenuto nel passato per moltissime malattie tra cui Covid-19.

Analizzando una gran serie di dati proveniente dall’osservazione dei pipistrelli della frutta in alcuni territori australiani, in particolare sulla loro distribuzione nel tempo, la disponibilità di cibo, la riduzione dei loro habitat e i fenomeni climatici i ricercatori sono riusciti a dimostrare chiaramente quanto la frammentazione dei territori a disposizione sia direttamente correlata con la trasmissione di malattie.

In particolare del virus Hendra, un patogeno trasportato dai pipistrelli della frutta e che può essere molto pericoloso per l’uomo, la cui trasmissione è probabilmente veicolata attraverso i cavalli, e i cui focolai sono sempre strettamente controllati dalle autorità sanitarie locali.

"In questo momento – ha commentato Raina Plowright, una delle autrici – il mondo è concentrato su come fermare la prossima pandemia ma purtroppo preservare o ripristinare la natura è raramente parte della discussione. Speriamo che questo studio porti la prevenzione e le soluzioni basate sulla natura in cima al dibattito”.