A poche ore dall'inizio dello sciopero dei benzinai prosegue il muro contro muro tra le associazioni di categoria e il governo mentre il Codacons chiede l'intervento della magistratura sull'aumento dei prezzi del carburante di queste ore.


 

"Correggere il decreto Trasparenza abrogando il cosiddetto cartellone sostituendolo, se del caso, con un QR-Code o un App o con dispositivi luminosi a distanza in modo da sgravare i benzinai già oggi oberati da obblighi di comunicazioni e di conseguenza depennare le ulteriori sanzioni che non avrebbero senso in mancanza di adempimenti" è la richiesta ribadita dal presidente della Faib Confesercenti Giuseppe Sperduto alla commissione Attività produttive alla Camera che ha avviato oggi le audizioni sul decreto Trasparenza dei prezzi dei carburanti nel giorno in cui parte lo sciopero di 48 ore dei benzinai, con inizio questa sera.

 

"La vera speculazione - ha spiegato Sperduto - si annida nella grande evasione Iva che ancora impatta sulla rete e nell'inaccettabile illegalità contrattuale che genera quel fenomeno di caporalato petrolifero che sottrae oltre una decina di miliardi di euro all'anno alle casse dello Stato, secondo le fonti ufficiali".

 

"Se di un decreto si sente il bisogno per la trasparenza e la legalità - ha proseguito - è di un decreto contro l'illegalità contrattuale: solo così si può assestare un colpo a chi realmente specula truffando lo Stato".


 

Il presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo, in audizione in commissione Attività produttive alla Camera sul decreto Trasparenza dei prezzi dei carburanti, punta il dito sull'"imbarazzo del governo anche espresso ieri.