Vibo Valentia: Cadavere carbonizzato nel 2010, fu suicidio e non omicidio, 7 assolti

Nicola Colloca, l'infermiere 49enne il cui corpo venne trovato carbonizzato all'interno dell'Opel Corsa della moglie data alle fiamme, in una pineta al confine tra i comuni di Maierato e Pizzo, non fu ucciso ma si suicidò tra il 25 e il 26 settembre del 2010. E' questa la conclusione a cui è giunto il gup di Vibo Valentia Marina Russo che ha assolto perché il fatto non sussiste la moglie, il figlio ed altri parenti della vittima.
Dirimenti le conclusioni della consulenza medico-legale disposta dal giudice e il rigetto della richiesta avanzata dalla Procura e dalla parte civile di rinnovazione di un'altra perizia medica. In particolare, il professore Pietro Tarsitano, già direttore del reparto di Medicina legale dell'ospedale Cardarelli e attualmente docente dell'Università di Napoli, aveva stabilito che quello di Colloca era un suicidio e non un omicidio per come sostenuto dall'accusa sulla base della perizia dello specialista Arcudi (che aveva effettuato i primi accertamenti sul decesso), mentre il primo medico legale Katiuscia Bisogni aveva concordato con la tesi del suicidio.