Meno eroina e cocaina, derivati da materie prime difficili da trasportare in periodi di restrizioni di movimento per uomini e merci.

Calo nel consumo di hashish per lo stesso motivo ma un vero e proprio boom di nuovi oppioidi sintetici e benzodiazepine.

Con la pandemia è cambiato anche il mercato delle sostanze stupefacenti: sempre meno spacciatori in strada e più acquisti sul web.
Sono alcuni dei dati emersi dalla relazione presentata al 54° Congresso di SIBioC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio), che si conclude oggi a Genova, dai ricercatori del Centro Nazionale per le Dipendenze e il Doping dell'Istituto Superiore di Sanità.
"Si tratta di un problema in continua espansione, che necessita di aggiornamento e ricerca anche da parte di noi biochimici e medici di laboratorio - spiega il presidente SIBioC Tommaso Trenti - per questo abbiamo voluto dedicare una sessione del nostro congresso annuale a questa tematica. Nei campioni analizzati durante e dopo il periodo del lockdown abbiamo rilevato l'aumento nell'uso di droghe ad azione narcotica, analgesica e tranquillizzante, nuove benzodiazepine e oppioidi".