E' arrivato l'equinozio d'autunno.


Scattato nella notte, alle ore 03,04 italiane del 23 settembre, è stato salutato dalle stelle cadenti, soprattutto quelle provenienti dalle costellazioni dell'Auriga e di Perseo, visibili in questo periodo dell'anno con una frequenza di 10-20 ogni ora, osserva l'Unione Astrofili Italiani (Uai). Nell'emisfero Nord le ore di luce cominciano gradualmente a diminuire, portando a un accorciamento delle ore di luce di circa 1 ora e 21 minuti nel corso del mese.

L'equinozio avviene quando il Sole, a causa dell'orbita seguita dal nostro pianeta, si trova allo zenit dell'equatore: questo vuol dire che i suoi raggi risultano esattamente perpendicolari, illuminando metà del pianeta e lasciando l'altra metà al buio.

L'equinozio d'autunno non si verifica sempre lo stesso giorno, come indica solitamente la tradizione, ma in un periodo compreso tra il 21 e il 24 settembre. Questo accade perché la durata di un anno solare (365 giorni) non corrisponde esattamente all'anno siderale, cioè al tempo impiegato dalla Terra per compiere un giro completo intorno alla sua stella, che è di circa 6 ore più lungo. Per compensare questa discrepanza sono stati introdotti gli anni bisestili: in questo modo le stagioni rimangono coerenti, ma le date degli equinozi non sono fisse.

In particolare, l'equinozio d'autunno cade più spesso il 22 o il 23 settembre, mentre gli altri due giorni sono piuttosto rari. L'ultima volta che l'equinozio d'autunno si è verificato il 21 settembre risale a oltre mille anni fa, mentre è avvenuto il 24 nel 1931. In questo secolo, tuttavia, l'equinozio autunnale cadrà il 21 settembre per due volte: nel 2092 e nel 2096.