Scatterà domani, a partire dalle 10, l'esercitazione della Protezione Civile nazionale "Sisma nello Stretto" che comprenderà 37 comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria e 19 di quella di Messina.

Come base dell'allarme sarà ipotizzata una scossa sismica maggiore di quella registrata nella zona dello Stretto, nel 1975, a 5 chilometri dalla costa reggina.

"E' il frutto di lavoro di mesi - ha detto nella conferenza stampa di presentazione dell'esercitazione il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, affiancato dal presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto e dal capo della Protezione civile regionale Domenico Costarella, in collegamento con il presidente dell'Assemblea regionale Siciliana Renato Schifani e i Prefetti di Reggio Calabria e Messina, Massimo Mariani e Cosima Di Stani - che ci consentirà di testare il sistema di protezione civile e i sistemi di coordinamento sul territorio.

Testeremo una procedura che sarà utilizzata per migliorare le pianificazioni nazionali e territoriali e, per la prima volta, il sistema di allertamento alle persone, con circa 500mila che riceveranno un messaggio di allerta sul proprio cellulare.

Sarà per noi - ha aggiunto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile un momento importante di verifica su una tecnologia che stiamo testando in Italia, e in altre parti del mondo".

Curcio ha sottolineato l'attività operativa in campo per i danni ipotetici conseguenti al sisma che coinvolgeranno 56 Comuni e la interrelazione che esiste tra le due regioni.

"A Reggio Calabria sarà allestita la Direzione Comando e Controllo, Dicomac, che voi sapete - ha detto ancora - segue la riunione del Comitato operativo che si riunisce a Roma".