L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” ricorda con immenso piacere il cinquantesimo anniversario della presentazione del Rettore Beniamino Andreatta ai rappresentanti delle Istituzioni locali e regionali, nonché ai politici calabresi,dello Statuto dell’ Ateneo - elaborato a seguito della legge istitutiva n° 442 del 12 marzo 1968.

Un incontro svoltosi il 26 ottobre 1971, nel salone consiliare di Palazzo dei Bruzi, su promozione del Sindaco Fausto Lio, componente del Comitato Tecnico Amministrativo dell’Università in rappresentanza della città di Cosenza.

Un evento che rientra nel 50° anniversario della nascita dell’Università della Calabria, dopo aver ricordato la scelta fatta dal Governo, presieduto dall’on. Emilio Colombo, nella seduta del 16 febbraio 1971, di assegnazione al territorio della provincia di Cosenza l’insediamento della nuova Università per la Calabria, sancito dal Decreto del Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, datato 16 aprile 1971.

Un Decreto che portò il Ministro della Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi, a nominare il 28 aprile 1971 il Comitato Tecnico Amministrativo e i Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà previste dalla legge istitutiva: Ingegneria, Scienze Economiche e Sociali, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Lettere e Filosofia,

Atti che portarono il Ministro della Pubblica Istruzione, in accordo con il Sindaco di Cosenza Fausto Lio, a promuovere il 22 maggio 1971, nella sala consiliare di palazzo dei Bruzi, una cerimonia d’insediamento degli Organi Accademici e amministrativi dell’Università, la cui componente accademica nella giornata del 28 maggio elesse il prof. Beniamino Andreatta a Rettore della nascente Università.

Nel 50° anniversario della nascita dell’Università della Calabria si colloca pure la scelta fatta il 31 luglio 1971 dal Comitato Tecnico Amministrativo di insediare le strutture della nuova Università sui territori dei Comuni di Rende e Montalto Uffugo, portando altresì i Comitati Ordinatori delle Facoltà e lo stesso Organismo amministrativo a elaborare il testo dello Statuto attraverso il lavoro di una commissione, coordinata dal prof. Adriano Vanzetti, componente del Comitato Ordinatore della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali con presidente il prof. Paolo Sylos Labini.

Un testo composto da 93 articoli e relative tabelle esplicative che costituisce la “carta costituzionale” del primo Ateneo calabrese prevedendo l’istituzione, per prima in Italia in un sistema universitario, di 21 dipartimenti, alcuni centri interdipartimentali di studio e una Scuola di specializzazione in tecniche di organizzazione aziendale e amministrativa, nonché la costituzione di importanti servizi comuni (Biblioteca, Laboratorio Linguistico, Centro di Calcolo, Centro per le arti la musica e lo spettacolo, Centro sportivo, Centro librario ed editoriale, Centro radiotelevisivo e di informazione, Centro sanitario, Orto botanico).

A livello amministrativo interno e in rapporto alla società calabrese sono inoltre da annoverare l’organizzazione del Comitato di Coordinamento e Programmazione e la Commissione di collegamento con gli Enti esterni. Tra di questi, fatto unico in Italia, su dettato della legge istitutiva, viene prevista a garanzia della residenzialità l’istituzione di un Centro Residenziale che dovrà costituire il cuore pulsante di un Campus universitario e di una cittadella universitaria nel contesto di un’area urbana allargata protesa a dare il via al sorgere d una nuova unica grande città, definita come “il grande sogno” del futuro.

“L’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, nata per tutelare e promuovere la storia della nostra Università – ha dichiarato la sua presidente, prof.ssa Patrizia Piro – proseguirà la sua azione di stimolo e sensibilizzazione, in rapporto con la società calabrese, per rinnovare una memoria e i contenuti di un progetto, in accordo con la governance dell’Ateneo, legato allo sviluppo e alla crescita sociale, economica e culturale della Calabria, avendo al centro una particolare attenzione di collegamento con i suoi laureati che rappresentano “l’humus” di un nuovo futuro” per la nostra regione”.