Sono le aziende cerealicole le più colpite dai rincari record dei costi di produzione prodotti dalla crisi energetica a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, che evidenziano aumenti dell'80%.

A seguire si possono annoverare quelle legate all'orticoltura e florovivaismo per i quali sono in media del 78%, seguiti dai frutticoltori, dove i rincari sono  pari al 62%. Nello specifico queste stime fanno parte della classifica dei comparti agricoli più in sofferenza stilata per l'ANSA dalla Coldiretti su dati del Crea. Staccati di poco dal podio, secondo Coldiretti, ci sono gli allevamenti di bovini da latte e l'olivicoltura che precedono i settori ovini e avicoli, mentre per il vino l'aggravio è del 41%.

Tra i mezzi di produzione, secondo la Coldiretti, gli incrementi maggiori si registrano per i fertilizzanti (+250%), davanti a gasolio (+110%). Il risultato è che oltre 1/3 delle aziende agricole si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo, mentre più di 1 azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell'attività.

 

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