L’Europa è tutta un circo. Potrebbe racchiudersi così Constitutional Circus, spettacolo di cui ha parlato anche l’Avvenire, noto quotidiano che ha colto l’originalità del progetto crossmediale del regista Berardo Carboni, da sempre amante dei temi politici ma rivisitati in chiavi tutte diverse e accattivanti.

«Constitutional Circus è la metafora dell’Europa – dice il regista - L’Europa che questo circo immagina è nuova e diversa da quella prevista dai Trattati, ma è coerente con la nostra tradizione sociale e il nostro patrimonio culturale. Un’Europa delle municipalità e delle autonomie ma, allo stesso tempo, un’Europa capace di muoversi come unico organismo nelle questioni vitali che ogni giorno ci pone di fronte l’odierno contesto globale».

Il regista ha voluto radunare gli attori e tutto lo staff in un tour che ha toccato anche l’Abruzzo e la Calabria. Tre le soste più significative a Roccascalegna, Longobucco e Bisignano, paesi nei quali sono stati ospitati e dove hanno lavorato sul testo insieme al cast scelto fino a tracciare un primo canovaccio per quello che riguarda la messa in scena: un’esperienza che ha permesso di realizzare anche una docu-serie in cui ciascuno dei 7 attori protagonisti racconta se stesso e il proprio personaggio.

“Lo scopo di questo progetto – scrive l’Avvenire sul progetto Constitutional Circus - è infondere negli spettatori lo stimolo ad una cittadinanza attiva, in grado di aumentare da un lato il senso di appartenenza ai principi democratici e sociali per cui i nostri antenati hanno lottato per generazioni e dall’altro di instillare la consapevolezza che viviamo tempi nuovi e drammatici nei quali non si possono aspettare future palingenesi ma – continua il giornale - si deve agire ora per trasformare la società in senso più equo e armonico con la natura se non si vuole condannare la nostra specie all’estinzione. Lo spettacolo agisce su un piano culturale, proponendo provocazioni artistiche come la firma di un referendum per abrogare il capitalismo, ma vuole anche fungere da cavallo di Troia, da possibile aggregatore per movimenti sociali e singoli individui che si riconoscono nei suoi principi, invitando chiunque lo intercetta a diventare uno di noi, a unirsi al circo nelle piazze che raggiungeremo per giocare sul serio a domare gli spaventosi animali della finanza”.

Un’analisi lucida, quindi, sul lato più intimo di quello che è uno spettacolo divertente e curioso in apparenza, ma ricco di significato nel profondo. Un articolo che riempie d’orgoglio anche tutto lo staff di Constitutional Circus che si vede raccontato dal quotidiano dei cattolici d’Italia.