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Cosenza, Non ce l’ha fatta Ilenya Casciaro, in coma per un’emorragia cerebrale

Un angelo dagli occhi blu che ha lasciato questa Terra troppo presto: Ilenya Casciaro si spegne tristemente a causa di un aneurisma celebrale, un male improvviso che le ha strappato via i sogni, la vita, la giovinezza.

In città si piange il lutto di una ragazza che aveva riunito le preghiere di tutti: un calvario che aveva portato la famiglia di Ilenya a sperare che la ragazza potesse farcela, non perdendo la speranza mai, nemmeno per un solo secondo.

 

 

 

Ilenya aveva vent’anni, capelli biondi e due grandi occhi azzurri. Unita dall’amore di suo marito, Luigi, i due aspettavano un bambino. Una gioia così grande che non ha avuto il tempo di realizzarsi, a causa di un aborto spontaneo. Dopo poco un’emorragia cerebrale improvvisa mentre si trovava in casa con il marito e poi il coma. Dopo quasi un mese di preghiere, di richieste di aiuto, di suppliche, Ilenya lascia i suoi cari, insieme al suo bambino.

 

 

 

 

Il suo profilo Facebook pullula di messaggi di addio, di cuori straziati: c’è chi ancora non riesce a crederci, chi non riesce a darsi pace per una perdita così ingiusta ed improvvisa.

 

 

 

 

 

 

Ilenya rimarrà sempre impressa nel pensiero di una città che non la dimenticherà mai più, nei ricordi di amici e parenti che la guarderanno splendere in alto, congiunta per sempre al suo bambino, come due stelle in un cielo scuro.

Francesca Achito

Determinata, sensibile, puntuale. Francesca Achito, classe 1996, è una giornalista praticante calabrese. Dedita sin da piccola alla scrittura, ama dare voce ai più deboli, raccontando storie di vita e puntando i riflettori su contesti di marginalità. Innamorata del giornalismo, ha condotto inchieste legate a casi di violenza di genere, malasanità e disagi sociali e familiari. Studentessa all’Università della Calabria, sta conseguendo la laurea in Storia, coniugando la passione per l’antichità con quella della letteratura. Crede fortemente nel buon giornalismo: cercando sempre di dare una propria firma alle storie che racconta, riesce a mantenere l’oggettività e la precisione di cui necessita la corretta informazione.

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