Siamo frocə, donne, putt*e, non binariə, migranti, trans, intersex, studentə, senza tetto, lesbiche*, bisessuali, asessuali, precariə, occupanti di case, gente dei quartieri popolari, terronə, ultras, sex workers, poverə; siamo la parte meno visibile della comunità LGBTQIAPK*, volutamente reiettə in una società che non ci rappresenta.

Siamo l’invasione queer che presto arriverà in città!
Siamo tutto ciò che è periferico urbanisticamente, antropologicamente, socialmente e politicamente parlando.
Siamo quei corpi e quegli spazi che l’istituzione volutamente ignora, ghettizza e stigmatizza, siamo il mezzo con cui vorrebbero esercitare il loro controllo, e a questo ci opporremo fino al nostro ultimo respiro perché quello che vogliamo è essere, semplicemente, persone libere di esistere, scandalizzare e sovvertire ed è per questo che da oggi annunciamo il percorso “invasione queer” verso il pride 2021.

Un percorso che è in divenire da qualche anno e che andrà a convogliare in momenti pubblici di informazione e confronto prima della giornata del pride che stiamo organizzando per il 9 luglio, tappa importantissima, ma non fine a sé stessa in quanto riprenderemo, fin dal giorno successivo, a continuare ad agire sul territorio.

Sarà un pride anomalo che vede riuniti singolə, collettivi, associazioni, centri antiviolenza, sindacati di base: un pride che dalla periferia assoluta invaderà il centro città, le sue vetrine ed il passeggio perché siamo stanchə di vergognarci della nostra esistenza, di essere l’anello che regge l’arricchimento di pochi, di essere fenomeno da baraccone a uso e consumo dei perbenisti, di stare relegatə ai confini di ciò che può essere definito normale. Vogliamo manifestare per ottenere i nostri reali bisogni e contro gli scambi politici sui nostri corpi.

Il 9 Luglio alle ore 17:00 ci riuniremo in piazza 14 marzo, proprio qui nel cuore del “dimenticato”, della periferia per eccellenza, per ricordare che ci siamo, per farci guardare e per farci temere.

Ancora oggi “il diverso” è vittima di quella stessa cultura che negli anni non ha fatto altro che insidiarsi in modo ancora più subdolo nelle menti, normalizzando la violenza, ricattando istituzionalmente ed economicamente, ma se la pandemia ci ha insegnato qualcosa è che non possiamo più rinunciare a nessuno spazio e che non è vero che "siamo tutti sulla stessa barca", non facciamoci sfuggire l’occasione per sovvertire quella normalità che fin ora è stato il problema.
Rivediamo i comportamenti umani, il nostro rapporto con l’altrə, con l’ambiente e con lo spazio. Riprendiamoci ciò che ci spetta e forse anche qualcosa di più.

Invasione QUEER

Contatti:
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