Richiama le sfumature del Sole inebriando l’aria col suo l’inconfondibile profumo, è il Cedro di Calabria, un frutto che caratterizza la costa tirrenica calabrese, battezzando l’area in cui cresce come ‘Riviera dei Cedri’, che va da Tortora a Cetraro.

Un frutto ricco di storia che ha reso delle sue peculiarità dei punti di forza, rendendo unico questo agrume che sfrutta a pieno la morfologia calabrese nel suo connubio perfetto di mare e montagna.


Non si hanno ben chiare quale siano le sue origini, se abbia percorso l’Estremo Oriente o l’Antico Egitto, ciò che è certa è la sua destinazione, la Riviera dei Cedri, un luogo che ha acquisito sacralità per la popolazione ebraica. I Rabbini – infatti – praticano un vero e proprio pellegrinaggio fino a Santa Maria del Cedro, per scegliere e raccogliere personalmente i frutti, impiegati durante la festa del Sukkoth. Secondo la comunità ebraica, l’albero ed il frutto del cedro accolgono tutte le caratteristiche di una pianta divina, radicata nell’Eden, poiché non solo esso mantiene le sue proprietà di sempreverde, ma è l’unica pianta che pur producendo frutti, conserva un’inconfondibile profumo.

Nella tradizionale festa del Sukkoth – o Festa delle Capanne – dopo essere stato raccolti, i Cedri vengono impiegati per preparare il lulav, formato da un ramo di palma, due rami di salice e tre di mirto, completato – infine – con un cedro posto alla base. Esso viene utilizzato per le preghiere e simboleggia le quattro diversità dell’uomo: la palma, che dona frutti nutrienti ma non emana nessun odore, rappresenta gli uomini che compiono buone azioni più per il senso del dovere che per altruismo; il mirto, che pur avendo un ottimo profumo non regala nessun frutto, simboleggia gli uomini che parlano molto ma non fanno niente per trasformare le parole in azioni; il salice, che non dà né frutti né profumo, come gli uomini che non compiono buone azioni e sono pure senza interesse per gli altri, ed – infine – il cedro, che non solo dona frutti buoni e nutrienti ma i suoi rami profumano, come gli uomini che aiutano il prossimo sia con il cuore che con le buone azioni.

Il Cedro, cambiando la geografia, ha così influenzato la storia delle culture che lo hanno incontrato, rappresentando a pieno il territorio della costa calabrese che guarda il mare con i suoi rami mentre si nutre dalle radici nel terreno scosceso della Riviera.