Dopo la visita di Mattarella, la segretaria del Pd, Elly Schlein, è giunta a Crotone per rendere omaggio alle vittime del naufragio dei migranti avvenuto domenica a Steccato di Cutro e per incontrare i parenti delle vittime.


 

Il presidente della Repubblica ha visitato prima i superstiti in ospedale, portando doni ai piccoli ricoverati, poi ha reso omaggio alle vittime nella camera ardente.

 

Applausi a Mattarella dai cittadini che chiedono "verità e giustizia". Intanto si indaga sui soccorsi: chiesti gli atti a Guardia Costiera e Guardia di Finanza. Il ministro Piantedosi riferirà alle Camere il 7 e 8 marzo.

 

PD: I NAUFRAGHI CHIEDONO PERCHÉ NON SONO STATI SOCCORSI


 

"Sto tornando da Crotone. Con alcuni parlamentari Pd, e tra loro Elly Schlein, abbiamo deciso di esserci. La giornata di oggi è racchiusa nell'immagine del Presidente Mattarella in piedi in silenzio di fronte alle bare, quelle marroni delle donne e degli uomini, quelle bianche dei bambini e delle bambine circondate da peluche e giocattoli.

 

Ci sono condizioni in cui partire è un dovere, per un padre o per una madre, perchè è l'unico modo per salvare i propri figli dall'inferno in terra, anche a costo di mettere a rischio la vita" ,scrive su Fb il senatore del Pd Francesco Verducci.

 

"Abbiamo incontrato una madre - racconta Verducci - che ha perduto le sue figlie, e poi un padre e un bambino unici sopravvissuti di una intera famiglia, una sposa di 21 anni che ha perduto il compagno.


 

Masur, adolescente, partito da Kabul con tutta la sua famiglia cinque mesi fa, non ha più nessuno, tutti inghiottiti dal mare. 'Perchè non ci avete soccorso?' Ha chiesto. Perchè non li abbiamo soccorsi? Come è stato possibile far finta di nulla, non aver voluto attivare le procedure di salvataggio?

 

Com'è possibile che ci possa spaventare, o sembrare sconveniente, salvare la vita a un bambino o a una mamma che stanno per affondare?", chiede Verducci. "C'è una spianata di bare a Crotone, come fu a Lampedusa.


 

Davanti ai cancelli ci sono fiori e cartelli colorati lasciati dai ragazzi delle scuole. C'è un dolore indicibile. Ci sono persone in fila. È come se l'umanità intera fosse in quelle bare, qui a Crotone. Non sono stranieri, siamo noi".