Pd Calabria critica il governo per lo stallo sul commissariamento sanitario
I dem accusano Schillaci e l’esecutivo di ignorare le responsabilità sulla crisi della sanità regionale
Il Pd Calabria, guidato dal senatore Nicola Irto, interviene con durezza dopo le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci pronunciate agli Stati generali della medicina digitale all’Università della Calabria. Secondo i dem, il ministro avrebbe trattato l’uscita dal commissariamento della sanità regionale come una questione tecnica, distante dalle responsabilità del governo nazionale. Per il Pd, questa posizione dimostrerebbe la mancanza di un reale impegno dell’esecutivo nel risolvere un’emergenza che da oltre quindici anni incide sulla vita dei cittadini calabresi.
L’accusa ai ritardi e alle promesse mancate sulla gestione ordinaria
Nella nota diffusa, il Pd sostiene che le parole del ministro Schillaci rappresentino una negazione della gravità di una crisi sanitaria che ha prodotto sofferenze, disuguaglianze e un collasso del diritto alla salute. I dem ricordano come il governo, più volte, avesse annunciato un imminente ritorno alla gestione ordinaria, anche durante la campagna elettorale della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Oggi, invece, secondo il Pd, l’esecutivo lascia intendere che la Calabria continuerà a sopportare il peso del commissariamento ancora a lungo.
Le responsabilità storiche e la critica a Occhiuto
Il Pd calabrese sottolinea che l’origine del Piano di rientro e del regime commissariale risiede in un’“ingiustizia enorme”, ovvero il trasferimento alla Calabria, per oltre venticinque anni, di risorse insufficienti rispetto ai reali bisogni sanitari del territorio. I dem criticano inoltre il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che da tre anni guida la sanità calabrese come commissario e che, secondo loro, continua a difendere un governo che non avrebbe intenzione di modificare nulla dell’impianto vigente.
La nota si chiude con un appello alla responsabilità del governo nazionale e del ministro Schillaci, accusati di non affrontare una crisi che continua a segnare in profondità l’intero sistema sanitario regionale.