Una neurochirurga di fama, tre professori italiani con esperienza accademica internazionale e una giovane ricercatrice premiata per l’eccellenza scientifica: sono i nuovi ingressi all’Università della Calabria, che continua così il suo percorso di crescita e internazionalizzazione. Con queste assunzioni, salgono a 18 gli scienziati di prestigio reclutati tramite chiamata diretta nel quadro del progetto di reclutamento d’eccellenza voluto dal rettore Nicola Leone, che ha posto il rientro dei cervelli al centro del proprio mandato.

L’ateneo di Arcavacata, premiato dalla Commissione europea con l’Award HR Excellence in Research per la qualità dell’ambiente di ricerca e la piena adesione ai principi della Carta europea dei ricercatori, consolida così la sua strategia per attrarre e valorizzare studiosi di alto profilo, invertendo una tendenza che per anni ha spinto molti giovani calabresi a lasciare la regione.

Rosaria Viola Abbritti: una neurochirurga cosentina rientra da Parigi

La prima a entrare nel corpo docente sarà Rosaria Viola Abbritti, originaria di Cosenza, neurochirurga proveniente dal Lariboisière University Hospital di Parigi. Con oltre un migliaio di interventi all’attivo, è specializzata nella chirurgia endoscopica e open della base cranica. All’Unical unirà l’attività accademica alla pratica clinica presso l’Ospedale di Cosenza, rafforzando la sinergia tra didattica, ricerca e sanità territoriale.

Accanto a lei arriveranno altri quattro studiosi italiani che hanno deciso di lasciare importanti atenei esteri per contribuire alla crescita dell’università calabrese.

Da Florida, Londra ed Ecuador all’Unical: un rientro di eccellenze

Mattia Prosperi, professore ordinario di Ingegneria biomedica alla University of Florida, è tra i massimi esperti di Intelligenza artificiale applicata alla sanità e all’epidemiologia. Ha guidato progetti internazionali su data science e prevenzione delle malattie, portando con sé un approccio interdisciplinare che integra informatica, medicina e innovazione.

Anna Latorre, cosentina e neurologa, proviene dal University College of London – tra i dieci migliori atenei al mondo nel settore medico – dove si è occupata di tecniche di stimolazione cerebrale, spinale e periferica per il trattamento di patologie neurodegenerative e malattie rare.

Alessandro Veltri, anch’egli cosentino, arriva dalla Universidad San Francisco de Quito in Ecuador, dove è professore ordinario di Fisica. Il suo percorso attraversa la fisica della materia, la plasmonica attiva e la nanofotonica teorica.

Completa il gruppo Alexa Guglielmelli, ricercatrice in Fisica, vincitrice del premio L’Oréal-Unesco For Women in Science – Young Talents Italia 2025. Il suo lavoro sui biosensori ottici e le superfici nanostrutturate per il riconoscimento molecolare è sostenuto dal Fondo italiano per la scienza (Fis).

Nicola Leone: “Dalla Calabria un segnale di speranza e rinascita”

“In un contesto in cui, solo tra il 2002 e il 2022, la Calabria ha perso oltre 20.000 laureati under 34 – spiega il rettore Nicola Leone – l’Unical dimostra che invertire la rotta è possibile. Tre dei nuovi arrivi sono cosentini che, dopo prestigiose esperienze internazionali, hanno scelto di tornare nella loro città. Il loro rientro è un segnale concreto che anche qui si può fare ricerca di eccellenza e costruire opportunità.”

Leone ha ricordato come le open call internazionali abbiano permesso di attrarre studiosi di altissimo livello, portando l’università a competere con centri di ricerca di fama mondiale. “Con queste assunzioni – ha aggiunto – raggiungiamo 18 chiamate dirette, da Oxford a Yale, da Londra a Parigi, da Abu Dhabi a Vienna. In sei anni abbiamo reclutato 215 ricercatori, iniettando nuove energie e rafforzando la qualità della didattica e della ricerca.”

Un ateneo che guarda al mondo restando radicato nel territorio

L’arrivo di questi nuovi studiosi rappresenta per l’Università della Calabria non solo un investimento sul futuro della ricerca, ma anche un segnale di fiducia nel potenziale del territorio. L’ateneo si conferma così un punto di riferimento nel Mezzogiorno per la formazione scientifica e tecnologica, capace di attrarre competenze globali e restituire ai giovani calabresi una prospettiva di crescita e innovazione nella propria terra.