La Corte di Cassazione ha deciso di non concedere gli arresti domiciliari  a Giovanni Brusca, il mafioso e collaboratore di giustizia condannato, tra le altre cose, per  l’omicidio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Era la nona volta dal 2002 che Brusca chiedeva la conversione della propria condanna. Oggi ha 62 anni e finora ne ha passati 23 in carcere; è detenuto nel carcere di Rebibbia, a Roma. Negli anni gli sono stati concessi numerosi permessi per fare visita alla propria famiglia fuori dalla prigione. La Procura Nazionale Antimafia aveva acconsentito alla sua richiesta di domiciliari, ma l’ultima parola spettava alla Cassazione."Con la sua decisione la Cassazione ha dato una risposta alla richiesta di giustizia dei tanti cittadini che continuano a vedere nella mafia uno dei peggiori nemici del nostro Paese". Così Maria Falcone, sorella del giudice morto nella strage di Capaci, commenta la decisione della Cassazione di respingere la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal collaboratore di giustizia Giovanni Brusca.