Un comunicato firmato da Giovambattista Nicoletti, candidato nella lista Tridico Presidente alle prossime Regionali Calabria, riporta l’attenzione su una delle questioni più delicate per il futuro del Paese e della regione: quello delle aree interne. Il documento prende spunto dalle 54 pagine del report finale del Piano strategico nazionale, che denuncia con chiarezza la difficoltà di invertire la tendenza allo spopolamento. “Questi territori – si legge – non possono porsi l’obiettivo di una crescita demografica, ma nemmeno essere abbandonati a se stessi. Hanno bisogno di un piano mirato che li accompagni fuori dal rischio di un declino cronicizzato”.

Spopolamento e marginalizzazione

Secondo Nicoletti, la crisi e il progressivo abbandono delle aree interne sono il risultato di un paradigma neoliberista che ha ridotto gli investimenti sociali e politici nelle zone più fragili, considerate non competitive rispetto alle logiche della globalizzazione. In Calabria e in tutta Italia, negli ultimi dieci anni, circa 800mila persone hanno lasciato i borghi e le aree rurali, mentre nello stesso periodo la presenza di stranieri è aumentata del 7%. Un dato che racconta due facce della stessa medaglia: da un lato il vuoto lasciato dai residenti, dall’altro la nuova emigrazione povera che cerca in questi territori opportunità minime di sopravvivenza.

Il ruolo dell’agricoltura

Nicoletti sottolinea come lo spopolamento vada di pari passo con la crisi dell’agricoltura tradizionale. Il modello secolare che reggeva l’economia dei borghi è oggi schiacciato da un lato dalle corporazioni dell’agro-business, dall’altro dai bassi prezzi imposti dalla grande distribuzione. “Non possiamo – afferma – lasciare che un settore vitale muoia lentamente. Dai nostri boschi e dalle nostre colline provengono risorse straordinarie come funghi, miele e tartufi, senza dimenticare l’immenso valore della biodiversità che garantisce anche la prevenzione del dissesto idrogeologico”. Per Nicoletti, l’agricoltore deve tornare a essere la sentinella del territorio, sostenuto da politiche pubbliche di indirizzo chiare e concrete.

Politiche e servizi da ripensare

Il comunicato mette in luce un altro nodo cruciale: la mancanza di servizi diffusi. Sanità, trasporti e scuola rimangono concentrati nei capoluoghi, mentre i territori montani e collinari restano privi di strumenti essenziali. “Se pensiamo di affrontare il tema delle aree interne con lo stesso modello che le ha marginalizzate – avverte Nicoletti – non faremo altro che sprecare risorse. Bisogna uscire dalla logica dei numeri, del grande e del piccolo, che si trasformano in nuove diseguaglianze sociali”.

Giovani e nuovi abitanti per fermare il declino

Per il candidato della lista Tridico Presidente, la sfida è riportare giovani e famiglie nei borghi. Un obiettivo che non può prescindere dalla creazione di lavoro dignitoso e ben retribuito, da un’agricoltura multifunzionale e da una visione integrata tra ambiente, salute ed educazione alimentare. Nicoletti propone di guardare anche ai migranti non come manodopera da sfruttare, ma come risorsa da integrare nei processi di rinascita delle comunità rurali: “Non facciamo diventare clandestini i ragazzi che arrivano in Italia, ma coinvolgiamoli in un progetto di cura e custodia del territorio”.

La prospettiva di Nicoletti

Il comunicato si chiude con un appello diretto alla politica: “Servono competenze nuove, persone capaci di gestire aziende agricole multifunzionali e innovative. Non possiamo più seguire strade uniformi come fu negli anni ’50 con la riforma agraria. Le aree interne della Calabria e dell’Italia hanno bisogno di una strategia che sappia coniugare agricoltura sostenibile, tutela del paesaggio, servizi diffusi e opportunità per i giovani”.

Con questo intervento, Giovambattista Nicoletti ribadisce la volontà di fare delle aree interne uno dei temi centrali della campagna elettorale della lista Tridico Presidente, rilanciando un dibattito che non riguarda solo la Calabria, ma l’intero futuro del Paese.