Sibari-Coserie, Stasi: “Un passo decisivo per la nuova 106 ma servono tutte le opere complementari”
Il sindaco di Corigliano-Rossano esulta per l’aggiudicazione dell’appalto ma rilancia
“L’aggiudicazione dei due lotti della Sibari-Coserie della nuova statale 106 rappresenta un passo importante nel percorso di infrastrutturazione del territorio.” Con queste parole il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, ha commentato l’avvio concreto di un’opera che per decenni ha rappresentato una priorità mai realizzata per l’Alto Ionio. “Ricordo – ha aggiunto – come tale percorso sia nato il 5 luglio 2019, durante il primo incontro tra Anas e Comune di Corigliano-Rossano, quando abbiamo richiesto con forza la ripresa della progettazione di una arteria a quattro corsie, piuttosto che la semplice messa in sicurezza del tracciato esistente. Fu allora che si interruppe un silenzio istituzionale durato anni.”
Dal blocco progettuale al rilancio del 2023
Stasi ha ricordato anche le difficoltà incontrate nel percorso amministrativo e tecnico, sottolineando come “dopo l’impulso dato nel 2021 con la visita del sottosegretario Cancelleri, il progetto si sia impantanato per circa un anno a causa della mancata volontà da parte di Anas e dell’ex Commissario straordinario Simonini di ridurre l’impatto urbanistico ed ambientale dell’opera, come richiesto dal Comune.”
Grazie alla determinazione con cui è stata condotta la vertenza, il progetto iniziale da 350 milioni di euro, interamente in rilevato, è stato trasformato nel 2023 in un piano più equilibrato: 1,4 chilometri in meno, attraversamenti urbani integrati, uno svincolo a nord del Coriglianeto e una serie di opere di mitigazione dell’impatto ambientale. “Si tratta – ha spiegato il sindaco – di un progetto da oltre un miliardo di euro, un compromesso accettabile tra servizio e impatto.”
Le opere complementari, parte integrante dell’intervento
Il primo cittadino ha ribadito che, una volta aggiudicato l’appalto integrato, sarà fondamentale procedere parallelamente con le opere complementari, previste dagli accordi tra Anas, Comune e Regione Calabria. “Sono interventi fondamentali per minimizzare l’impatto di una nuova arteria che attraversa il territorio – ha spiegato Stasi – attraverso il potenziamento dell’integrazione stradale.”
Il riferimento è all’attraversamento dei torrenti Cino, Nubrica e Gammicella, alla rotatoria di Boscarello che collegherà Schiavonea al centro storico, alla rotatoria di Fabrizio che metterà in sicurezza un accesso urbano strategico e alla rotatoria di Toscano-Ioele in collegamento con la litoranea. “Sia chiaro – ha concluso Stasi – l’Amministrazione comunale non intende rinunciare a nessuna di queste opere.”
Porto, Alta Velocità e fondi tagliati: “Serve una visione strategica”
Il sindaco ha poi ampliato il discorso all’intera rete infrastrutturale della Calabria settentrionale, sottolineando come la nuova 106 rappresenti solo una parte della necessaria modernizzazione del territorio. “Sono estremamente fiducioso nel percorso di interlocuzione avviato con il nuovo Commissario dell’Autorità di Sistema Portuale, Paolo Piacenza, per una nuova e coraggiosa pianificazione del nostro porto – ha dichiarato – ma resta il nodo ferroviario.”
Stasi ha richiamato l’attenzione sul futuro dell’Alta Velocità dopo la bocciatura della delibera Cipess sul Ponte, chiedendo che si riapra la discussione sull’unico tracciato sostenibile: il nodo di Tarsia. “Il Governo – ha detto – ha tagliato senza giustificazione quasi dieci miliardi di euro di fondo complementare al PNRR per la nostra Alta Velocità, nel silenzio della Giunta Regionale. Non si confonda questa opera inderogabile con altre connessioni ferroviarie, seppur utili. Si rischia di perdere altri decenni lasciando la Calabria nell’abbandono.”
“Si riparta dal progetto di Tarsia”
Il sindaco ha infine ribadito la necessità di ripartire dal lavoro tecnico già svolto: “Sono stati spesi 35 milioni di euro per la progettazione del tracciato interno dell’Alta Velocità, messo da parte con pretesti tecnico-progettuali ridicoli. Si riparta da questo. La nostra regione ha bisogno di infrastrutture vere, non di promesse o rinvii. Solo così la Calabria potrà diventare finalmente una terra connessa, competitiva e capace di trattenere i suoi giovani.”