Continuità territoriale, stop ai voli da Crotone. Baldino attacca il Governo “Bastavano 15 milioni”
La deputata del Movimento 5 Stelle denuncia il no dell’esecutivo alla prosecuzione del servizio oltre il 2026 e parla di un territorio lasciato all’isolamento
Il Governo guidato da Governo Meloni ha respinto la continuità territoriale per l’aeroporto di Crotone, bocciando anche l’ordine del giorno che impegnava l’esecutivo a individuare le risorse necessarie per garantire la prosecuzione dei collegamenti aerei. A denunciare la decisione è la deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino, intervenuta in Aula sul tema.
Uno strumento per i territori svantaggiati
Secondo Baldino, la continuità territoriale nasce proprio per sostenere aree svantaggiate e isolate. Crotone rientra pienamente in questa condizione, ma nonostante ciò il Governo avrebbe scelto di non garantire le risorse necessarie a mantenere attivo un collegamento ritenuto essenziale per studenti, lavoratori e cittadini costretti a spostarsi per motivi di salute.
Le parole del Ministro Salvini
Nel corso del dibattito, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha chiarito che l’eventuale prosecuzione del servizio oltre il 2026 potrà avvenire solo su iniziativa della Regione Calabria, in presenza di un vettore disponibile e previa individuazione delle coperture finanziarie. Una posizione che la deputata M5S contesta apertamente.
La questione delle risorse economiche
Baldino pone una domanda diretta sul tema delle coperture, sostenendo che spetti allo Stato, attraverso la legge di bilancio, prevedere i fondi necessari. Nella manovra, sottolinea, non è stato stanziato nulla per garantire la continuità dei voli da e per Crotone dopo il 31 ottobre 2026. Il costo stimato sarebbe di circa 15 milioni di euro per tre anni, una cifra definita minima se confrontata con altre grandi opere finanziate dal Governo.
Mobilità come diritto essenziale
Nel suo intervento, la parlamentare parla di una scelta politica inaccettabile che rischia di condannare un intero territorio all’isolamento. La mobilità, ribadisce, non può essere considerata un privilegio, ma un diritto essenziale, soprattutto per aree che già scontano ritardi infrastrutturali e difficoltà di collegamento con il resto del Paese.