La forza della semplicità calabrese
Panzanella

Semplice, genuina, fresca e profumatissima: la panzanella non è solo un piatto toscano. Anche in Calabria, terra di sapori decisi e ingredienti autentici, esiste una versione tutta meridionale di questa antica ricetta estiva. Qui, il pane raffermo incontra il sole dei pomodori maturi, il profumo del basilico, il croccante dei cetrioli e l’intensità della cipolla rossa di Tropea, in un mix che racconta la nostra terra.

La cucina del recupero, secondo tradizione calabrese

In Calabria, la cultura contadina ha sempre avuto un profondo rispetto per il cibo e per il suo riuso. Il pane, simbolo di fatica e abbondanza, non si butta mai. Così, soprattutto d’estate, le famiglie calabresi preparavano la panzanella “a modo nostro”, usando pane casereccio raffermo, spesso cotto a legna, ammorbidito in acqua, poi condito con ingredienti dell’orto e un filo generoso di olio extravergine d’oliva, quello vero, fatto in casa.

In alcune zone dell’entroterra si aggiungono olive nere schiacciate, peperoni arrostiti, o addirittura una spolverata di origano selvatico raccolto in montagna. Sulla costa, invece, la panzanella può profumare di mare: c’è chi aggiunge filetti di acciughe sott’olio, o tonno calabrese conservato artigianalmente.

Ingredienti locali, sapore autentico

La panzanella calabrese non ha una “ricetta fissa”, ma un’identità precisa: quella di un piatto povero che sa trasformarsi in regina della tavola estiva. Gli ingredienti base:

pane casereccio raffermo,

pomodori di Belmonte o da insalata,

cipolla rossa di Tropea,

cetrioli freschi,

basilico,

olio EVO calabrese,

aceto di vino rosso o succo di limone,

sale e pepe.

Dopo aver ammorbidito il pane in acqua, si strizza leggermente e si sbriciola. Si unisce il resto degli ingredienti tagliati a pezzetti, si condisce con abbondante olio e un tocco di acidità, e si lascia insaporire almeno mezz’ora. Meglio ancora se servita fresca, all’ombra di una pergola o sul balcone, con vista sul mare o sulle colline.

La forza della semplicità calabrese

Mangiare panzanella in Calabria non è solo un piacere gastronomico, ma un piccolo gesto di memoria. È ritrovare il sapore di casa, di quando si mangiava “quello che c’era”, ed era comunque buono. È una cucina sincera, fatta con le mani, con la terra e con il cuore.

Oggi la panzanella calabrese è anche un modo per raccontare la regione nei piatti della ristorazione estiva: nei b&b, nei ristoranti tipici, nelle sagre paesane, dove la tradizione si mescola all’ospitalità.

Perché in Calabria, anche un piatto povero come questo sa essere ricco: di storia, di sapore e di sole.