Sanità calabrese, Incarnato attacca il Governo e Occhiuto
Secondo il leader socialista, le dichiarazioni e le decisioni delle ultime settimane mostrano una mancanza di chiarezza nella gestione del sistema sanitario regionale
“La presidente Meloni, in campagna elettorale, aveva affermato che la Calabria era fuori dal commissariamento della sanità. Tre settimane dopo il presidente Occhiuto è stato rinominato commissario”. A ricordarlo è il segretario regionale del Partito Socialista Italiano, Luigi Incarnato, che in una nota denuncia quella che definisce “una situazione di grande confusione istituzionale e politica”.
Le accuse di Incarnato
Secondo il leader socialista, le dichiarazioni e le decisioni delle ultime settimane mostrano una mancanza di chiarezza nella gestione del sistema sanitario regionale. “Il ministro Schillaci ha detto di non saperne nulla – afferma Incarnato – e nel frattempo in Senato sono stati presentati emendamenti sulla materia. Una bella confusione, non c’è che dire”.
Critiche sulla programmazione sanitaria
Incarnato sottolinea inoltre che non è chiara la reale situazione della programmazione sanitaria regionale, né appaiono “credibili e costituzionalmente reggibili gli accordi con altre Regioni sulla mobilità sanitaria”, che a suo giudizio rischiano di ledere i principi fondamentali della Costituzione.
“I calabresi restano se ci sono servizi adeguati”
“I calabresi – aggiunge Incarnato – rimangono a curarsi in Calabria solo se esistono offerte sanitarie adeguate. Anche su questo tema il centrodestra dimostra confusione, mentre il presidente–commissario continua a esercitare un potere assoluto, senza che i servizi migliorino di un centimetro”.
Un attacco diretto, quello del segretario del Psi, che riaccende il dibattito sulla governance della sanità calabrese e sull’efficacia del commissariamento, ancora oggi al centro delle polemiche politiche e istituzionali.