Assolto da tutte le accuse: la Corte d’Appello di Catanzaro proscioglie un giovane di Cariati
Il giovane era accusato di calunnia, truffa e altri reati contro i carabinieri

La vicenda risale alla fine del 2017, quando un giovane di Cariati venne fermato nel cuore della notte da una pattuglia dei carabinieri del posto. Il ragazzo era alla guida di un’auto di grossa cilindrata che risultava sottoposta a sequestro. Incredibilmente, lo stesso conducente era stato nominato custode del veicolo con un precedente verbale di sequestro, scattato per mancanza di copertura assicurativa.
Nel corso del controllo, gli agenti notarono un’anomalia ulteriore: il contachilometri del veicolo segnava meno chilometri rispetto al primo fermo, segno che era stato probabilmente manomesso per eludere i controlli. La situazione si aggravò ulteriormente quando, invitato presso la caserma, il giovane avrebbe dato in escandescenza, arrivando a minacciare e insultare i militari. Non solo: li accusò di aver prelevato illegalmente l’auto dalla sua abitazione e di aver inscenato il fermo per incastrarlo.
Una dichiarazione, quella sulla presunta messinscena, che l’uomo mise addirittura per iscritto, portando all’immediata apertura di un procedimento penale a suo carico con accuse pesantissime: calunnia, sottrazione e danneggiamento di beni sequestrati, truffa, e violenza a pubblico ufficiale.
Il primo processo e la prima sentenza
Durante il processo di primo grado celebrato davanti al Tribunale di Castrovillari, la difesa venne affidata all’avvocato penalista Raffaele Meles. Nonostante le testimonianze dei militari sembrassero confermare molte delle contestazioni, la Corte assolse l’imputato dal reato di calunnia con la formula “perché il fatto non sussiste”. Le restanti imputazioni, però, furono confermate e l’uomo venne condannato.
Avverso tale decisione, l’avvocato Meles propose appello, ritenendo non sufficientemente provate le responsabilità dell’assistito anche per gli altri reati contestati.
La sentenza definitiva: il proscioglimento
L’udienza di appello si è tenuta presso la seconda sezione penale della Corte di Appello di Catanzaro. La difesa ha chiesto il pieno proscioglimento del giovane da tutte le accuse. Richiesta che è stata completamente accolta dai giudici: l’imputato è stato prosciolto con formula piena, mettendo così fine a una lunga e complessa vicenda giudiziaria.
Una decisione che rappresenta una vittoria processuale per la difesa e una chiusura definitiva per un caso che aveva suscitato clamore, coinvolgendo anche membri delle forze dell’ordine e toccando il delicato equilibrio tra autorità e cittadino.