La 'nchiambara, l'eco delle voci dei nonni nelle cucine di campagna
La ‘nchiambara è una sorta di frittata rustica a base di farina di grano, acqua, sale e cipolle

Quando si parla di cucina tradizionale cosentina, uno dei piatti che più raccontano l’anima popolare del territorio è senza dubbio la 'nchiambara. Una preparazione umile ma piena di gusto, che affonda le radici nella cucina contadina e continua ancora oggi a essere un simbolo di convivialità e semplicità. La ‘nchiambara è una sorta di frittata rustica a base di farina di grano, acqua, sale e cipolle. A differenza della classica frittata di uova, infatti, questo piatto nasce dalla necessità di preparare qualcosa di nutriente con pochi ingredienti economici e sempre disponibili nelle case dei contadini. La tradizione vuole che la farina venga impastata con acqua fino a ottenere una pastella morbida e liscia, arricchita poi da abbondanti cipolle tagliate sottili. Il composto viene versato in padella con olio caldo e cotto lentamente fino a ottenere una doratura croccante all'esterno e una consistenza morbida all'interno. Spesso la ‘nchiambara veniva arricchita anche con erbe spontanee raccolte nei campi, come il finocchietto selvatico o la cicoria, per dare al piatto ancora più sapore e profumo di terra.
Un piatto povero dal valore immenso
Nata come piatto "di recupero", da preparare quando le uova erano scarse o troppo preziose, la ‘nchiambara ha saputo conquistarsi un posto d'onore nella gastronomia locale. È un perfetto esempio di come la povertà degli ingredienti possa trasformarsi, con ingegno e amore per la cucina, in una ricetta gustosa e appagante.
In passato era il pranzo dei braccianti, il pasto semplice da portare nei campi, ma anche una delle prime cose che si cucinavano nelle feste di paese o nei giorni di mercato.
Oggi come ieri: la 'nchiambara nelle case cosentine
Ancora oggi, nelle case di Cosenza e dintorni, la ‘nchiambara si prepara per mantenere viva una tradizione autentica. Viene servita come antipasto rustico, spuntino o anche come piatto unico, magari accompagnata da un buon bicchiere di vino locale. Chi assaggia una fetta di ‘nchiambara non trova solo farina e cipolle: trova il sapore di una terra generosa, l'eco delle voci dei nonni nelle cucine di campagna, e il piacere della cucina vera, fatta di semplicità e memoria.