In Calabria negozi allo stremo la chiusura avanza sotto la spinta dei colossi dell’e-commerce
Il commercio di prossimità crolla tra concorrenza online e fragilità post-pandemia mentre città e borghi fanno i conti con strade sempre più vuote e un’economia locale in crisi profonda
La Calabria sta vivendo una delle sue crisi economiche più profonde, con un numero crescente di negozi costretti a chiudere i battenti. Le vie principali di città e borghi, un tempo animate da botteghe storiche e piccole attività familiari, oggi mostrano vetrine vuote e serrande abbassate. L’emorragia commerciale non è un fenomeno improvviso: da anni il tessuto economico regionale, già fragile, soffre un calo costante dei consumi e una crescente difficoltà a sostenere i costi fissi. Il risultato è una desertificazione che impoverisce i territori e mette a rischio servizi essenziali per intere comunità.
La concorrenza dei giganti dell’e-commerce e l’impatto della pandemia
Già prima dell’emergenza sanitaria, i colossi dell’e-commerce avevano iniziato a erodere il mercato dei negozi fisici. Prezzi competitivi, assortimento infinito e consegne rapide hanno attirato sempre più consumatori verso le piattaforme digitali, lasciando le piccole imprese senza difese. Con l’arrivo della pandemia, il divario si è trasformato in un abisso: la chiusura forzata dei negozi ha spinto ulteriormente gli acquisti online, consolidando l’egemonia dell’e-commerce e mettendo in ginocchio migliaia di attività locali. Molti commercianti calabresi, privi di strumenti e risorse per innovare, non sono riusciti a reggere l’impatto e hanno dovuto abbassare la saracinesca per sempre.
Come ripartire: innovazione, politiche mirate e un nuovo modello di commercio locale
Per affrontare questa crisi serve una risposta strutturale. L’adozione di strumenti digitali, la creazione di piattaforme territoriali di vendita, incentivi mirati e una burocrazia più leggera sono passaggi indispensabili per rilanciare il commercio di prossimità. Allo stesso tempo, è fondamentale valorizzare l’identità delle produzioni locali e costruire alleanze tra imprese, enti pubblici e associazioni di categoria. La rinascita del settore passa da un modello ibrido, capace di integrare tradizione e innovazione. Senza una strategia condivisa, la Calabria rischia di perdere definitivamente un pezzo della propria economia e della propria vita sociale, travolta da una rivoluzione digitale che non può essere ignorata.