Dopo la violenta aggressione avvenuta nei giorni scorsi a Cittanova ai danni di una dottoressa in servizio, l’Ordine provinciale dei medici di Reggio Calabria ha deciso di avviare un’iniziativa senza precedenti: ronde notturne a sostegno dei colleghi impegnati nelle postazioni di continuità assistenziale, le ex guardie mediche.

“Abbiamo deliberato una presenza costante ma non programmata nelle sedi di guardia medica, soprattutto nelle ore notturne”, si legge in una nota ufficiale. Si tratterà di visite improvvise e sopralluoghi condotti da rappresentanti dell’Ordine, “concepite come segnale concreto di vicinanza e sostegno ai colleghi che operano in condizioni difficili e in contesti spesso isolati”.

Veneziano: “Un’iniziativa simbolica ma necessaria”

Il presidente dell’Ordine, Pasquale Veneziano, ha spiegato che l’obiettivo dell’iniziativa è duplice: “È un gesto simbolico ma anche pratico. Vogliamo far sentire i nostri colleghi meno soli, soprattutto in un momento in cui la sicurezza del personale sanitario è messa a dura prova. Non possiamo sostituirci alle istituzioni competenti, ma è nostro dovere evidenziare la loro assenza e richiamare la necessità di interventi urgenti e strutturali”.
Una posizione che arriva dopo mesi di crescenti segnalazioni da parte dei medici in servizio nelle aree periferiche, dove le condizioni di sicurezza e la carenza di risorse rappresentano da tempo un’emergenza sottovalutata.

Tescione: “Ogni aggressione è un attacco al sistema sanitario”

Sulla stessa linea il segretario dell’Ordine, Marco Tescione, che ha ribadito il valore etico e sociale dell’iniziativa: “Non si tratta solo di reagire a un singolo episodio, ma di riaffermare con forza che la tutela di chi cura deve essere una priorità assoluta. Ogni aggressione contro un medico è un attacco all’intero sistema sanitario e alla comunità che serve”.
Secondo Tescione, la violenza contro il personale sanitario non è più un fatto episodico ma “un segnale d’allarme che richiede una risposta corale, coordinata tra Ordini, istituzioni, Asp e forze dell’ordine”.

Sicurezza e prevenzione: un impegno che continua

L’Ordine dei medici di Reggio Calabria ricorda infine che già nei mesi scorsi erano stati avviati sopralluoghi ufficiali nelle guardie mediche della provincia, insieme a proposte operative indirizzate all’Azienda sanitaria per potenziare le misure di sicurezza.
Le ronde notturne rappresentano dunque un passo ulteriore, una forma di solidarietà attiva verso i medici che lavorano nei presidi più esposti, ma anche un messaggio alle istituzioni: senza sicurezza, la sanità territoriale rischia di collassare.

La Calabria sanitaria chiede protezione

L’aggressione di Cittanova diventa così l’ennesimo campanello d’allarme per la sanità calabrese, dove medici e operatori spesso operano in solitudine e in condizioni di rischio. Con l’iniziativa delle ronde notturne, l’Ordine di Reggio Calabria accende un faro su un problema nazionale, riaffermando che tutelare chi cura significa difendere un diritto fondamentale: quello alla salute e alla dignità del lavoro sanitario.