La Calabria incorona i campioni regionali di scopone scientifico: Parisi ed Emanuele pronti per Palermo
Alla sede UIC di Catanzaro la fase regionale del torneo ha visto trionfare la coppia Parisi–Emanuele, che rappresenterà la Calabria alle finali nazionali. Sul podio anche Posteraro e Cupi di Cosenza

La sede provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UIC) di Catanzaro ha fatto da cornice alla fase regionale del torneo di scopone scientifico, una delle discipline ludiche più radicate nella tradizione italiana e particolarmente sentita tra i soci UIC. La competizione ha regalato momenti di grande intensità, con sette coppie in gara che si sono sfidate in partite avvincenti, dove tecnica, memoria e abilità strategica hanno fatto la differenza. A imporsi è stata la coppia formata da Salvatore Parisi e Nicolò Emanuele, che con un percorso impeccabile si è aggiudicata il primo posto e, soprattutto, la possibilità di rappresentare la Calabria alla finale nazionale che si terrà a Palermo. Una vittoria che non è soltanto sportiva, ma che assume un valore simbolico: dimostra come lo scopone, oltre a essere un gioco di carte, continui a essere uno strumento di inclusione sociale, cultura popolare e orgoglio regionale. La qualificazione di Parisi ed Emanuele è stata accolta con entusiasmo dai presenti, sottolineando quanto forte sia il legame tra tradizione e senso di comunità all’interno dell’UIC.
Il podio e i protagonisti della competizione
La fase regionale non ha incoronato soltanto i vincitori, ma ha visto distinguersi altre coppie capaci di portare alto il livello della competizione. In particolare, il secondo posto è stato conquistato dalla coppia cosentina composta da Antonio Posteraro e Fortunato Cupi, che ha dato filo da torcere ai vincitori dimostrando grande intesa e spirito competitivo. Le partite del torneo hanno messo in evidenza la preparazione e la passione dei partecipanti, con mani giocate fino all’ultima carta e strategie raffinate che hanno reso ogni sfida equilibrata e spettacolare. Al di là del podio, tutte le coppie hanno contribuito a creare un clima di partecipazione e rispetto reciproco, ribadendo i valori di lealtà e socialità che da sempre contraddistinguono lo scopone scientifico. L’evento ha raccolto presenze da quattro province calabresi: due coppie da Cosenza, due da Catanzaro, due da Reggio Calabria e una da Crotone. Questa eterogeneità territoriale ha trasformato il torneo in una sorta di mosaico regionale, capace di mettere insieme esperienze, accenti e tradizioni locali in un’unica grande competizione. Il gioco, infatti, non è stato vissuto soltanto come una gara ma anche come un momento di confronto culturale, in cui ogni coppia ha portato con sé un pezzo di Calabria.
Tradizione, inclusione e prospettive future
Il torneo di scopone scientifico dell’UIC non si limita a celebrare i vincitori: rappresenta un’occasione importante per ribadire il ruolo dello sport e del gioco come strumenti di inclusione. Per molti dei partecipanti, l’appuntamento di Catanzaro è stato un momento di socializzazione, condivisione e crescita personale. La possibilità di incontrarsi, confrontarsi e trascorrere ore insieme rafforza il senso di appartenenza alla comunità UIC e contribuisce a combattere l’isolamento, che spesso accompagna la condizione di chi vive con disabilità visiva. Lo scopone, con le sue regole precise e la sua necessità di concentrazione, diventa così una metafora della vita quotidiana: richiede pazienza, intuito, collaborazione e capacità di affrontare le difficoltà senza mai perdere di vista l’obiettivo finale. La Calabria, con la vittoria di Parisi ed Emanuele, si proietta adesso verso Palermo, dove i due campioni regionali avranno l’occasione di confrontarsi con i migliori d’Italia in una finale che si preannuncia combattuta e spettacolare. Qualunque sarà l’esito, la loro partecipazione già rappresenta un successo per tutta la comunità calabrese, che vede in questo traguardo un riconoscimento del proprio impegno e della vitalità delle proprie sezioni territoriali. In prospettiva, manifestazioni come questa potrebbero essere ulteriormente valorizzate, diventando non solo un torneo annuale, ma un vero e proprio circuito regionale capace di dare continuità a un’attività che unisce tradizione, passione e inclusione.