Un maxisequestro di cocaina in Calabria
Un maxisequestro di cocaina in Calabria

La Calabria si trova ad affrontare una doppia sfida: contrastare il ruolo centrale nel traffico internazionale di cocaina e affrontare l'aumento del consumo locale, soprattutto tra i giovani. Le iniziative istituzionali rappresentano un passo importante, ma è necessaria una risposta coordinata che coinvolga istituzioni, forze dell'ordine, scuole e famiglie per arginare un fenomeno che minaccia la salute pubblica e la sicurezza sociale.

Calabria, snodo strategico del narcotraffico

La Calabria si conferma un punto nevralgico per il traffico di cocaina in Italia. Nel 2024, il porto di Gioia Tauro è stato teatro di sequestri significativi, con oltre 3,8 tonnellate di cocaina intercettate, per un valore stimato vicino ai 300 milioni di euro. Reggio Calabria, in particolare, ha registrato sequestri di quasi tre tonnellate nei primi nove mesi dell'anno, posizionandosi al primo posto a livello nazionale.

Consumo in crescita, soprattutto tra i giovani

Il consumo di cocaina non riguarda solo il traffico internazionale, ma è in aumento anche tra la popolazione locale. A Cosenza, ad esempio, si registra una crescita significativa dell'uso di cocaina e alcol. A livello nazionale, nel 2023, circa 94.000 studenti (3,8%) hanno riferito di aver fatto uso di cocaina almeno una volta nella vita, con un incremento tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 17 anni.

La risposta istituzionale: prevenzione e monitoraggio

Di fronte a questa emergenza, la Regione Calabria ha approvato nel gennaio 2025 un "Documento Programmatico Regionale" per la lotta alla droga, istituendo l'Osservatorio Regionale sulle Dipendenze Patologiche (Ordp). Il piano prevede investimenti per oltre 3,3 milioni di euro, destinati a progetti di prevenzione, formazione degli operatori sanitari e reinserimento sociale e lavorativo delle persone affette da dipendenze.