Il Tribunale del Riesame di Bologna ha revocato il sequestro del forno “San Pietro” di San Pietro in Casale, disposto a metà agosto nell’ambito di un’indagine della polizia. Secondo l’accusa, l’attività sarebbe stata gestita di fatto da Francesco Ventrici, 53 anni, originario della Calabria e noto alle cronache giudiziarie come “broker della cocaina”, con precedenti e presunti legami con la ’Ndrangheta. Il forno era stato acquistato a fine 2023 da una società intestata alle figlie, ma per gli inquirenti il vero dominus restava Ventrici, all’epoca ai domiciliari.

La decisione dei giudici

Il collegio del Riesame, presieduto da Gianluca Petragnani Gelosi, ha accolto il ricorso presentato dai difensori di una delle figlie, gli avvocati Fausto Bruzzese e Manlio Guidazzi. La difesa ha dimostrato che l’acquisto era stato finanziato esclusivamente dalle figlie, con soldi derivanti da precedenti lavori regolari e attraverso pagamenti tracciabili.

Le conseguenze

Il sequestro è stato quindi annullato e il compendio aziendale sarà restituito integralmente alle titolari. Una decisione che ribalta le ipotesi investigative e restituisce alle giovani imprenditrici la gestione del forno, al centro di una vicenda che aveva attirato l’attenzione nazionale per i presunti collegamenti con la criminalità organizzata calabrese.