L'ospedale Bambino Gesù di Roma
L'ospedale Bambino Gesù di Roma

Una convenzione che doveva potenziare l’assistenza pediatrica in Calabria sta mostrando crepe e incertezze, lasciando più di una famiglia in uno stato di forte preoccupazione. L’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e la Regione Calabria avevano siglato un accordo per rafforzare la rete pediatrica regionale, abbattere i casi di migrazione sanitaria e portare cure di alta specializzazione sul territorio. Tuttavia, a oltre due anni dall’intesa, i risultati concretamente raggiunti risultano parziali, e la scadenza o la mancata proroga di alcune parti della convenzione sta generando disagio nelle famiglie dei piccoli pazienti.

Le parti dell’intesa e i nodi aperti

L’accordo prevedeva, tra l’altro, l’attivazione di teleconsulto, follow-up remoto, telemonitoraggio per bambini con patologie complesse, e la presenza fisica dei pediatri del Bambino Gesù in Calabria attraverso visite ambulatoriali. I numeri erano importanti: circa 10.000 bambini calabresi avrebbero potuto beneficiare delle competenze romane senza dover affrontare trasferimenti a Roma. Ma l’accordo incontra ostacoli: in alcuni casi la convenzione è in scadenza e non è chiaro se e come sarà rinnovata o prorogata, lasciando in dubbio la continuità delle prestazioni domiciliari e territoriali.

Le famiglie: disagi e incertezze concrete

Le criticità si materializzano nelle vite di tanti genitori e piccoli pazienti. Alcune famiglie lamentano che, una volta cessata o sospesa l’attività degli specialisti romani in Calabria, siano state costrette a rivolgersi nuovamente alla Capitale, con spese e disagi aggiuntivi. L’incertezza del servizio impedisce di programmare trattamenti, visite di controllo e assistenza specializzata, in un contesto dove la migrazione sanitaria rappresenta già un peso importante.

Una sfida per la sanità calabrese

Il problema emerso tra ospedale pediatrico Bambino Gesù e Regione Calabria non riguarda soltanto i singoli contratti, ma riflette una questione più ampia: quella della capacità del sistema sanitario regionale di garantire prestazioni d’eccellenza in loco e di contenere la dipendenza da strutture esterne. L’accordo con Roma rappresentava un progetto ambizioso, ma i ritardi, le proroghe incerte e la difficoltà nel consolidare la rete pediatrica regionale indicano che la Calabria fatica a trasformare l’intesa in servizio stabile e continuativo.

Il futuro dell’accordo e le prospettive

La proroga o il rinnovo della convenzione tra le parti, la definizione chiara dei servizi erogati sul territorio e la certezza delle prestazioni per le famiglie saranno elementi determinanti nelle prossime settimane. Senza una risposta concreta, il rischio è che l’accordo con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù non riesca a fare la differenza promettendo più che realizzando. Per la Regione Calabria e per le famiglie dei piccoli pazienti, diventa fondamentale che la collaborazione diventi un pilastro reale del servizio sanitario regionale, e non soltanto un’intesa formale ancora in attesa di compiersi.