Padre Fedele Bisceglia: tra fede, tifo, giustizia e fragilità umana
Il frate cosentino, assolto dopo anni di calvario giudiziario, è stato recentemente ricoverato per accertamenti medici

Padre Fedele Bisceglia, figura carismatica della città di Cosenza, è stato recentemente ricoverato in ospedale per sottoporsi a nuovi accertamenti medici. Il ricovero, avvenuto a seguito di una crisi respiratoria, ha destato preoccupazione tra i suoi numerosi sostenitori e la comunità locale.
Le accuse da cui è stato assolto
Nato nel 1937, Padre Fedele è noto per il suo impegno a favore degli ultimi e per la fondazione dell'Oasi Francescana, un centro di accoglienza per i bisognosi. La sua vita è stata segnata da un lungo e complesso iter giudiziario: nel 2006 fu accusato di violenza sessuale, ma dopo anni di processi e sofferenze, fu definitivamente assolto. Nonostante l'assoluzione, la Chiesa non ha ancora revocato la sospensione a divinis, impedendogli di celebrare i sacramenti.
Il "capo ultras"
Padre Fedele è, soprattutto, una figura carismatica per il calcio cosentino. Un vero e proprio prete-ultras che, finché ha potuto, ha seguito la sua squadra del cuore, il Cosenza, in ogni dove. Nel 1985 organizzò a Cosenza il primo raduno nazionale degli ultras italiani. L'evento vide la partecipazione di tifoserie provenienti da Roma, Napoli, Genova e altre città, con l'obiettivo di promuovere il dialogo e l'unità tra le diverse curve del Paese. Padre Fedele, con la sua figura carismatica e il suo approccio inclusivo, riuscì a creare un ponte tra mondi apparentemente distanti: la fede religiosa e la passione calcistica. Inoltre, in tanti dei suoi viaggi in Africa i tifosi del Cosenza andarono con lui per stare vicino alle popolazioni e alle sue missioni di solidarietà.
La nomina ad assessore
Nel 2016, Padre Fedele Bisceglia è stato nominato assessore al Comune di Cosenza dal sindaco Mario Occhiuto. Il frate ha ricevuto la delega al "contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alla discriminazione sociale" e il titolo di "ambasciatore degli invisibili e degli ultimi".
Il Paradiso dei poveri
Nonostante l'età avanzata e le difficoltà di salute, Padre Fedele continua la sua opera di carità attraverso l'associazione "Il Paradiso dei poveri", fondata dopo le vicende giudiziarie. La comunità di Cosenza, profondamente legata al frate, segue con apprensione l'evolversi della sua situazione clinica, pregando per una pronta guarigione.
La storia di Padre Fedele è emblematica di come la fede, la giustizia e la resilienza possano intrecciarsi nella vita di un uomo. La sua vicenda continua a suscitare riflessioni sul rapporto tra istituzioni religiose e giustizia terrena, mentre la sua dedizione al prossimo resta un esempio di altruismo e perseveranza.