Guardia Piemontese ritrova la sua voce in Occitania grazie a Domenico Iacovo
Nasce “La votz de La Gàrdia”, la nuova rubrica su Lo Jornalet per raccontare lingua e cultura dell’ultima enclave occitanica del Sud Italia

Un nuovo capitolo nei rapporti tra Calabria e Occitania si apre grazie a Domenico Iacovo, scrittore, traduttore dello Sportello Linguistico Occitano della Provincia di Cosenza e studioso originario di Guardia Piemontese. Custode dell’identità linguistica e culturale dell’ultima enclave occitanofona del Sud Italia, Iacovo avvia una collaborazione con Lo Jornalet, prestigiosa rivista in lingua occitana. Da questo mese curerà “La votz de La Gàrdia”, rubrica quindicinale dedicata alla storia, alle tradizioni e alle peculiarità di Guardia Piemontese, con l’obiettivo di raccontare questa “isola linguistica” a livello internazionale.
Dalle perplessità accademiche alla rinascita identitaria
L’iniziativa nasce dal convegno dei giovani occitani, tenutosi a Montpellier nel giugno 2025, durante il quale il linguista Francesco Starace ha riacceso l’attenzione sull’enclave calabrese. Alcuni ambienti accademici francesi avevano espresso dubbi sulla sopravvivenza della lingua, ma Iacovo ha risposto con determinazione avviando una campagna di informazione e valorizzazione, puntando soprattutto sull’area linguadociana e tolosana. Il suo impegno ha dimostrato che l’occitano di Guardia Piemontese, seppur fragile, è ancora vivo e radicato nella memoria collettiva. «Tempo mi serve, ma io Guardia Piemontese la riporterò nella sua terra di origine: il sud della Francia», ha dichiarato con fermezza.
Un legame storico e letterario con la Francia del Sud
Questa collaborazione è anche un’occasione per riallacciare i rapporti con le terre di Arnaut Daniel, Bernart de Ventadorn ed Eleonora d’Aquitania, considerate nella saga letteraria Shanna – opera dello stesso Iacovo – “terre fraterne” dei Gardiòls. La trilogia di Shanna ha avuto un ruolo centrale nella rinascita dell’orgoglio e della consapevolezza culturale di Guardia Piemontese, diventando un simbolo di identità e ricostruzione storica.
L’uso dell’occitano come atto di resistenza culturale
Tutti gli articoli di “La votz de La Gàrdia” saranno scritti interamente in lingua occitana, riaffermando un’identità che si esprime attraverso l’uso consapevole e moderno dell’antico idioma. Il progetto ha trovato sostegno nelle Valli Occitane Piemontesi, nei loro sportelli linguistici e nell’Espaci Occitan, consolidando un’alleanza basata su amicizia, stima e obiettivi comuni.
Guardia Piemontese torna sulla mappa culturale europea
Grazie a questa iniziativa, l’enclave calabrese non solo ritrova spazio nel panorama occitanico, ma riafferma il suo ruolo nella geografia culturale europea. Un passo importante per attrarre studiosi, operatori culturali e appassionati, e per garantire che la lingua e la cultura gardiola continuino a vivere e a essere raccontate nel mondo.