Vent’anni dopo l’omicidio Fortugno la Calabria ricorda un simbolo di legalità
Irto e Occhiuto rendono omaggio al vicepresidente del Consiglio regionale ucciso dalla ’ndrangheta esempio di impegno civile e coraggio istituzionale

Sono trascorsi vent’anni dall’assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005 dalla ‘ndrangheta. Un delitto che sconvolse l’opinione pubblica nazionale e colpì al cuore le istituzioni calabresi. Fortugno, medico e uomo delle istituzioni, fu eliminato perché simbolo di una politica onesta e impermeabile alle pressioni criminali. La sua morte resta una delle pagine più dolorose della recente storia calabrese.
Irto: “Il suo esempio parla ancora alle nuove generazioni”
Nel giorno dell’anniversario, il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Partito Democratico, ha richiamato la figura di Fortugno come esempio di impegno civile e moralità pubblica. “Era un uomo giusto – ha dichiarato – che ha servito la Calabria con passione e serietà. Ricordarlo significa difendere il valore della politica come strumento di servizio e legalità. Il suo sacrificio non va dimenticato e deve continuare a ispirare chi sceglie di restare in questa terra per cambiarla”.
Occhiuto: “Attacco alla democrazia, la sua memoria ci richiama al dovere”
Anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha rivolto un pensiero alla memoria di Fortugno, definendo il suo omicidio “un vile attacco contro lo Stato e contro la speranza di riscatto della Calabria”. Occhiuto ha evidenziato come il sacrificio di Fortugno richiami ogni giorno istituzioni e cittadini a non piegarsi alla violenza mafiosa. “La politica – ha detto – deve rispondere con coerenza e coraggio, affermando la forza della legalità con i fatti”.