Rifondazione Comunista: “A Cosenza serve più welfare, non più repressione”
Passarelli e Dodaro del circolo “Gullo-Mazzotta” chiedono investimenti nei servizi sociali e politiche inclusive per contrastare la microcriminalità e il disagio urbano
A Cosenza aumenta la preoccupazione sociale per l’ondata di episodi violenti e di microcriminalità che sta colpendo la città, coinvolgendo cittadini e operatori economici. In un documento firmato da Domenico Passarelli e Rita Dodaro, co-segretari del circolo “Gullo-Mazzotta” del Partito della Rifondazione Comunista, si critica l’approccio “securitario” che punta solo al rafforzamento del controllo e della punizione. «Queste risposte, percepite come immediate ed efficaci, si rivelano spesso dannose – affermano – perché alimentano paura, marginalizzazione e recidiva».
La fragilità sociale come causa del disagio
Secondo i firmatari, ogni strategia che ignori le condizioni di fragilità economica e sociale da cui nasce la devianza è destinata a fallire. La sicurezza, spiegano, non si costruisce con telecamere o retate, ma con politiche di welfare e inclusione. Servono azioni preventive mirate a combattere la povertà educativa, la disoccupazione, il disagio abitativo e la salute mentale. «Le politiche repressive – scrivono Passarelli e Dodaro – garantiscono solo visibilità a chi le propone, ma non incidono sulle cause profonde dell’esclusione».
Più assistenti sociali e servizi funzionanti per le comunità
Per Rifondazione Comunista la priorità è investire nei servizi sociali e potenziare il personale pubblico, con l’assunzione di nuovi assistenti sociali nei vari distretti territoriali. Solo così, sostengono, sarà possibile rafforzare il tessuto comunitario e ridurre i fattori che generano insicurezza. Nel documento si denuncia inoltre la cancellazione del reddito di cittadinanza, il malfunzionamento dei centri per l’impiego e la carenza di politiche occupazionali, che aggravano il disagio e compromettono la coesione sociale. «La vera sicurezza – concludono Passarelli e Dodaro – nasce da una società più giusta, solidale e capace di non lasciare indietro nessuno».