Sud in crescita: occupazione record e investimenti in ripartenza

"Il Mezzogiorno negli ultimi tre anni è cresciuto più del resto del Paese", ha dichiarato il sottosegretario con delega per il Sud, Luigi Sbarra, a margine della seconda giornata di studio sul tema "Connessioni Mediterranee". Secondo l’Istat, il tasso di occupazione al Sud ha raggiunto il 50,2%, il massimo da quando sono iniziate le rilevazioni, con posti di lavoro quasi tutti a tempo indeterminato. Anche il PIL registra una crescita significativa, mentre gli investimenti tornano a ripartire più velocemente che nel resto del Paese, grazie al combinato disposto del Pnrr, degli accordi di coesione, della Zes unica e degli incentivi per l’occupazione giovanile, femminile e dei lavoratori svantaggiati.

Nuove strategie e strumenti per il rilancio del Mezzogiorno

Sbarra sottolinea che, nonostante i progressi, il Sud deve recuperare decenni di ritardo rispetto al resto del Paese. "L’impostazione del governo anche nell’ultima legge di stabilità è di liberare risorse per gli investimenti e per la politica industriale", ha spiegato, citando il rifinanziamento della Zes, il nuovo piano Transizione 5.0, la legge Sabbatini, i contratti di sviluppo e le risorse per sostenere il settore turistico e alberghiero. L’obiettivo è rafforzare il Mezzogiorno come testa di ponte dell’Europa verso il Mediterraneo, collegandolo maggiormente al resto del Paese.

Investire su giovani, formazione e competenze

"Bisogna assicurare ai giovani la libertà di andare, ma anche il diritto di restare e di ritornare", ha concluso Sbarra. Per farlo, è necessario potenziare le filiere medio-alte, concentrare gli interventi sulle competenze, investire in formazione e politiche attive, creando le condizioni per frenare la mobilità dal Sud verso altre aree d’Italia e dell’Europa, garantendo opportunità di sviluppo e crescita sostenibile nel territorio.