Francesco muore a 14 anni, una vita davanti ed il sogno di diventare calciatore
Si trovava in sella alla sua bicicletta elettrica, come fan tanti ragazzi della sua età.

Quanti sogni si hanno a soli quattordici anni. La vita scorre così in fretta, talmente in fretta da non avere il tempo di poter pensare che quella luce possa spegnersi da un momento all’altro. Cosi in un giorno di festa, Francesco se n’è andato via per sempre. Si trovava in sella alla sua bicicletta elettrica, come fan tanti ragazzi della sua età. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzino avrebbe tentato un salto da un muretto finendo a terra. Sul posto sono intervenuti l'ambulanza, i carabinieri, il medico legale per l'accertamento del decesso e il magistrato di turno, che ha disposto l'avvio delle indagini per chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto. Il magistrato ha anche disposto l'autopsia che potrebbe svolgersi già nelle prossime ore.
L’impatto fatale
L’impatto è stato fatale. Francesco è morto sul colpo, a causa delle gravi ferite riportate. La Procura di Cosenza ha aperto un’indagine per ricostruire la dinamica dell’incidente e chiarire eventuali responsabilità.
Una vita spezzata
Francesco era molto più di un adolescente pieno di sogni. Educato, sempre sorridente, amato da chiunque lo conoscesse. Sognava di diventare un calciatore e quel sogno lo inseguiva con passione indossando la maglia del Rende Calcio 1968, squadra in cui militava nelle giovanili e di cui suo padre Vittorio è medico sociale.
Il club ha annunciato la sua scomparsa con un dolore profondo, sospendendo ogni attività:
"Ciao Francesco, te ne sei andato troppo presto, ma il tuo sorriso e la tua voglia di vivere resteranno per sempre con noi. Vola alto, piccolo angelo", ha scritto la società biancorossa.
Commovente anche il messaggio pubblicato su Facebook dall’ASD CEEP Village, dove Ciccio aveva mosso i primi passi nel mondo del calcio, lasciando un ricordo indelebile:
"Caro Ciccio, oggi è una di quelle giornate che rimarrà impressa nella nostra memoria per sempre. Non dimenticheremo mai il tuo sorriso, la tua educazione e il tuo talento. È stato un onore vederti giocare sul nostro campo. Anche solo per un anno, guidare il settore giovanile del Rende Calcio è stato un privilegio. Siamo vicini alla tua famiglia, al tuo splendido papà Vittorio, e a tutti i tuoi compagni di squadra che oggi hanno bisogno di forza e amore. Mai dimenticherò le lunghe trasferte fatte solo per tifare il nostro amato Rende. Ciccio, stai vicino a chi ti ha amato: oggi più che mai ne abbiamo bisogno. Ti voglio bene, mio caro Ciccio".
Parole che raccontano molto più di una carriera sportiva interrotta. Raccontano la bellezza, la purezza e l’impatto che Francesco ha avuto, anche in una vita così breve. Una giovane anima capace di lasciare un segno ovunque andasse, dentro e fuori dal campo.
Oggi, il silenzio di Lattarico è rotto solo dal dolore e dai ricordi. Ma il sorriso di Francesco, quel sorriso pulito e luminoso, resterà per sempre nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo.