Giovanni Trapasso
Giovanni Trapasso

La ‘ndrina Trapasso ha le sue radici a Cutro e nella frazione Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Storicamente alleata con i clan Mannolo e Grande Aracri, ha intrecciato rapporti anche con la cosca Tropea–Talarico di Cropani Marina, consolidando un tessuto di alleanze interne che ha rafforzato la sua influenza nella zona ionica catanzarese e nell’area del crotonese.

Espansione oltreconfine: presenza in Emilia-Romagna

Negli ultimi anni, le attività criminali della cosca hanno superato i confini calabresi grazie anche alla sua ramificazione in Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Parma. Questa espansione dimostra la capacità di adeguamento del gruppo, ora presente non solo nella criminalità tradizionale ma attiva anche nel Nord Italia con interessi economici e politici locali.

Operazioni giudiziarie contro il clan

L’Operazione Borderland, condotta tra Catanzaro e Crotone nel novembre 2016 e coordinata dalla Dda, ha colpito duramente la ‘ndrina Trapasso: 48 arresti e oltre 400 anni di pene comminate complessivamente. Il presunto boss Giovanni Trapasso è stato condannato a 20 anni, i suoi figli Leonardo e Tommaso hanno ricevuto 18 anni ciascuno, mentre Vincenzo Trapasso è stato condannato a 14 anni. La sentenza ha segnato la prima volta in cui l’esistenza del clan è stata riconosciuta ufficialmente in giudizio.

Una cupola che controlla territori e affari illeciti

Secondo gli inquirenti, la cosca Trapasso esercitava un controllo quasi totale sulle attività criminali sul confine tra le province di Catanzaro e Crotone: traffici, appalti, estorsioni e usura formavano l’ossatura del suo potere. Il gruppo rappresenta un esempio emblematico della trasformazione delle ‘ndrine in organizzazioni capaci di operare in modo coordinato e transregionale.