Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto

«Mi auguro che nei prossimi cinque anni si possa finalmente concretizzare la realizzazione del Ponte sullo Stretto: credo che ormai siamo all’ultimo miglio». Con queste parole, pronunciate ai microfoni di Ping Pong su Rai Radio1, Roberto Occhiuto, presidente rieletto della Regione Calabria, ha ribadito il suo impegno per la realizzazione dell’opera infrastrutturale più attesa del Mezzogiorno.

Occhiuto ha sottolineato che il Ponte rappresenta un’opera sostenibile solo se diventa un attrattore di investimenti, capace di generare un effetto moltiplicatore sul territorio. In quest’ottica, ha ricordato il confronto avuto con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e con il governo, dal quale sono già scaturiti risultati significativi per la Calabria.

Investimenti già sbloccati grazie al progetto

Secondo il governatore, il solo annuncio della ripresa del progetto del Ponte ha portato in dote 3 miliardi e 800 milioni di euro per la strada ionica calabrese, 900 milioni per l’autostrada e 500 milioni per un’altra arteria strategica. Risorse che si sommano a un miliardo assegnato dai governi nei trent’anni precedenti e che, nelle intenzioni di Occhiuto, segnano una netta discontinuità con il passato.
«È già servito a portare risorse e sviluppo, e così sarà anche in futuro», ha affermato, confermando che l’opera non deve essere considerata isolatamente ma come parte di una strategia complessiva di rilancio infrastrutturale dell’intera regione e dell’area dello Stretto.

Le dimissioni per sbloccare la macchina amministrativa

Occhiuto è tornato anche sulle dimissioni anticipate, spiegando che non sono state dettate dall’avviso di garanzia ricevuto, ma dalle sue conseguenze politiche e amministrative. Dopo la notizia, ha raccontato, «ho visto che tutto si stava fermando: la macchina amministrativa, i dirigenti, la burocrazia. In Calabria, quando ti vedono come un presidente azzoppato o un ex presidente, si blocca tutto».
Ha chiarito di non aver mai avuto condotte censurabili e di affrontare con trasparenza la prima inchiesta della sua vita. «Ho voluto dare risalto mediatico all’indagine, sapendo che in questo modo avrei spinto i magistrati a indagare con ancora più profondità. Ho detto pubblicamente: “indagate pure a 360 gradi, io non ho nulla da nascondere”».

“Dimissioni per rispetto delle istituzioni”

Nella sua ricostruzione, la decisione è stata presa per rispetto verso le istituzioni e per consentire alla macchina regionale di ripartire. «Mi sono dimesso non per paura, ma perché tutto si era bloccato. Ho resettato ogni cosa, e oggi i miei funzionari sanno che dovranno lavorare con me per altri cinque anni, con fiducia e continuità», ha spiegato.
Occhiuto si prepara così ad affrontare il nuovo mandato con l’obiettivo dichiarato di dare impulso definitivo al progetto del Ponte e consolidare i risultati ottenuti nella precedente legislatura, con uno sguardo rivolto sia allo sviluppo infrastrutturale sia alla stabilità amministrativa della Regione.