Pestaggio sul lungomare di Crotone: arrestati tre diciannovenni, la vittima subì un intervento maxillofacciale
Gli inquirenti stanno verificando se l’aggressione del 14 giugno possa essere collegata ad altri episodi simili

Sono stati arrestati i tre giovani responsabili dell’aggressione avvenuta la sera del 14 giugno scorso sul lungomare di Crotone, ai danni di un ragazzo di 24 anni. Gli agenti della Squadra Volanti e della Squadra Mobile della Questura hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP, su richiesta della Procura della Repubblica, al termine di un’intensa attività investigativa.
Le indagini: fondamentali le telecamere
Le indagini, coordinate dal procuratore Domenico Guarascio e condotte dalla Polizia con il supporto della Polizia scientifica, si sono avvalse delle immagini della videosorveglianza urbana che hanno consentito di ricostruire la dinamica dell’accaduto. Secondo quanto emerso, i tre diciannovenni, già noti alle forze dell’ordine per reati legati agli stupefacenti, avrebbero aggredito il ventiquattrenne per futili motivi, colpendolo con estrema violenza.
A causa delle lesioni riportate, giudicate guaribili in 30 giorni, la vittima è stata trasferita all’ospedale di Catanzaro, dove ha subito un delicato intervento di chirurgia maxillofacciale.
Sicurezza urbana e misure di prevenzione
La gravità del fatto ha destato forte preoccupazione in città. Già 48 ore dopo l’aggressione, il questore di Crotone, Renato Panvino, ha disposto la chiusura del locale dove si è verificato l’episodio, oltre a emettere per i tre giovani coinvolti un D.A.C.U.R. (Divieto di accesso alle aree urbane), provvedimento pensato per allontanare soggetti pericolosi da specifiche zone della città.
Il 25 giugno, inoltre, la Divisione Anticrimine ha notificato ai tre indagati anche tre “avvisi orali”, misura di prevenzione personale prevista dal Codice Antimafia per soggetti considerati socialmente pericolosi.
Nel frattempo, è stato disposto un rafforzamento dei controlli sul territorio, con particolare attenzione alle aree della movida notturna, nel tentativo di prevenire nuovi episodi di violenza e restituire un clima di sicurezza ai cittadini.
Indagini ancora aperte
Le indagini proseguono. Gli inquirenti stanno verificando se l’aggressione del 14 giugno possa essere collegata ad altri episodi simili e se i tre arrestati facciano parte di contesti giovanili a rischio o gruppi organizzati.
Il caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza urbana e sulla necessità di interventi tempestivi di prevenzione nei confronti di giovani coinvolti in dinamiche di violenza, che spesso trovano terreno fertile in ambienti degradati o privi di riferimenti educativi solidi.