“U pizzicu”, l’antico strumento di legno dei contadini calabresi per seminare la terra
Un semplice bastoncino realizzato a mano che racconta la storia dell’ingegno rurale e della tradizione agricola in Calabria

Nelle campagne calabresi, fino a pochi decenni fa, era comune trovare tra le mani dei contadini un piccolo ma prezioso strumento: “u pizzicu”, un oggetto di legno realizzato artigianalmente per agevolare la semina di ortaggi e cereali. Semplice nella forma ma geniale nella funzione, serviva a bucare il terreno per inserire semi o piantine, garantendo ordine e regolarità alle coltivazioni.
Un attrezzo nato dalla manualità contadina
Realizzato con il legno disponibile in campagna, spesso di ulivo o di castagno, “u pizzicu” aveva la forma di un bastoncino appuntito, talvolta rifinito con cura per renderlo più resistente. Ogni famiglia contadina lo produceva da sé, adattandolo alle proprie esigenze: più sottile per i semi minuti, più robusto per le piantine. Era uno strumento povero, ma indispensabile per chi viveva di agricoltura di sussistenza, quando ogni raccolto faceva la differenza.
Un simbolo di tradizione da riscoprire
“U pizzicu” sopravvive nella memoria degli anziani e in qualche casa rurale che conserva gelosamente gli attrezzi del passato. Non è solo un oggetto agricolo, ma anche un simbolo di ingegno e resilienza: testimonia la capacità dei contadini calabresi di trasformare materiali semplici in strumenti di lavoro efficaci. In un’epoca in cui si riscopre il valore dell’agricoltura sostenibile e del fare manuale, “u pizzicu” torna a essere un emblema di radici e identità, un piccolo frammento della cultura materiale calabrese che merita di non andare perduto.